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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2013 alle ore 16:01.
L'ultima modifica è del 29 novembre 2013 alle ore 18:58.

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(Afp)(Afp)

Jet militari cinesi sono decollati e hanno seguito aerei americani e giapponesi che stavano sorvolando la «zona di identificazione della difesa aerea», istituita in modo unilaterale dalla Cina la scorsa settimana nel Mar della Cina orientale. Lo ha reso noto Pechino, sottolineando che tutti gli aerei in transito nella zona hanno l'obbligo di identificarsi, per evitare «misure difensive d'emergenza».

La Cina ha fatto decollare i caccia dopo che gli aerei americani e giapponesi sono entrati nella «zona di identificazione della difesa aerea». È quanto ha riferito l'agenzia di stampa cinese Xinhua. «Diversi aerei da combattimento sono subito decollati per accertare l'identità» dei velivoli Usa e nipponici, ha riportato la nota stampa citando il portavoce della forza aerea Shen Jinke. Shen ha precisato che i caccia hanno identificato due velivoli da ricognizione americani e 10 aerei giapponesi, tra cui un F-15. Il portavoce ha quindi dichiarato che la forza aerea ha avuto la missione di monitorare i voli stranieri nella zona «durante tutto il processo, con tempestiva identificazione».

Sabato scorso Pechino ha decretato una «zona di identificazione della difesa aerea» che comprende gran parte del Mar della Cina orientale, dove si trova l'arcipelago delle isole Senkaku, amministrato dal Giappone, ma rivendicato da Pechino come isole Diaoyu, e rivendicate anche da Taiwan. Il portavoce militare non ha però specificato se Pechino ha autorizzato ulteriori azioni nei confronti dei velivoli stranieri.

Inoltre la portaerei cinese Liaoning ha attraccato oggi per la prima volta in una base militare di Pechino nelle vicinanze dell'arcipelago delle isole Senkaku, nel mar Cinese meridionale, contese territorialmente con Tokyo. Secondo quanto riferisce l'agenzia Xinhua, «la portaerei Liaoning è partita martedì dal porto orientale di Qingdao, ha attraversato giovedì lo stretto di Formosa ed è arrivata oggi nella base di Sanya, nella provincia insulare cinese dell'Hainan, non lontano dalle isole Senkaku. La portaerei Liaoning, entrata ufficialmente in servizio circa un anno fa, «è accompagnata dai cacciatorpedinieri Shenyang e Shijiazhuang e dalle fregate Yantai e Weifang», come riferisce l'agenzia Xinhua.

«L'aviazione militare cinese è in stato di allerta e prenderà misure per fronteggiare le varie minacce aeree e difendere con fermezza la sicurezza dello spazio aereo nazionale». Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa di Pechino Yang Yujun, in risposta al sorvolo di aerei militari americani, giapponesi e sudcoreani sulla «zona aerea di difesa e identificazione» della Cina. E il quotidiano Global Times, controllato come tutti i media dal governo, avverte che la Cina deve prepararsi per un «potenziale conflitto» con Tokyo.

Sulla vicenda il portavoce del Pentagono, Eric Brine, ha affermato che le forze americane continuano a operare «normalmente» dopo che la Cina ha fatto decollare i propri jet per seguire i velivoli americani e giapponesi. .«Continueremo a essere partner dei nostri alleati nell'area e a operare normalmente».

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