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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2013 alle ore 18:14.
L'ultima modifica è del 30 novembre 2013 alle ore 18:15.

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(Afp)(Afp)

Il primo ministro ucraino, Mykola Azarov, corre ai ripari: l'intervento della polizia che a Kiev nella notte di venerdì ha disperso a suon di granate e manganelli la dimostrazione di protesta in Piazza dell'Indipendenza, nata dal «no» del presidente Viktor Yanukovich all'Accordo di associazione alla Ue, era stata la conclusione più triste di una giornata che ha segnato il distacco dell'Ucraina dall'Europa. Almeno nelle intenzioni del governo, anche se a Vilnius Yanukovich aveva assicurato ai leader europei la volontà di arrivare comunque a una firma, in un momento più adeguato. L'uso della forza nel centro della capitale - 35 arresti, 40 feriti - tradiva invece la chiusura a ogni forma di dialogo, o almeno di spiegazione, a quella parte del Paese che all'Europa vorrebbe avvicinarsi più in fretta. Dopo il confronto con i leader europei e con Mosca, il rapporto tra l'Ucraina e l'Europa esplode in un conflitto interno al Paese.

Così Azarov è intervenuto sulla propria pagina di Facebook, dicendosi «profondamente preoccupato e indignato» dal comportamento delle forze dell'ordine, ordinando l'apertura di un'inchiesta. Ma intanto l'opposizione ha convocato un nuovo raduno per domenica: l'idea è organizzare uno sciopero generale in tutto il Paese per chiedere le dimissioni del presidente ed elezioni anticipate. «Dopo aver rinunciato a firmare l'Accordo con la Ue - ha detto in conferenza stampa Vitalij Klitschko, il campione di boxe che ora guida Udar, un partito di opposizione - Yanukovich ha deciso di poter fare qualunque cosa. E noi faremo qualunque cosa perché chi è stato responsabile (delle violenze di venerdì notte, ndr) paghi». Un altro campione dello sport ucraino passato alla politica, il deputato Andriy Shevchenko, ha descritto l'accaduto come «una brutalità assoluta» contro dimostranti pacifici, che stavano solo cantando e scaldandosi davanti a dei falò. Un episodio che a Kiev non ha precedenti neppure nei giorni della Rivoluzione arancione del 2004.

Immagini televisive mostrano una donna picchiata, giovani presi a calci dai "Berkut", le forze speciali ucraine. L'ambasciata americana a Kiev ha invitato il governo a rispettare il diritto alla libertà di espressione e di raduno dei suoi concittadini,mentre l'Ue ha condannato pesantemente «l'uso eccessivo e ingiustificato» della forza . Dal carcere di Kharkiv dove è rinchiusa, Yulia Tymoshenko ha invitato gli ucraini a sollevarsi contro Yanukovich: «Milioni di ucraini devono alzarsi, non lasciare le piazze finché le autorità non saranno state rovesciate con metodi pacifici», scrive la leader dell'opposizione in una lettera letta ai giornalisti dalla figlia Evghenija. La sua liberazione era una delle condizioni centrali avanzate dalla Ue per la firma dell'Accordo di associazione. Ma ora che la firma è sfumata, secondo il settimanale Zerkalo Nedeli la Russia potrebbe offrire all'Ucraina 15 miliardi di dollari in prestiti, rinvii dei pagamenti del debito, sconti sul gas: per persuadere Yanukovich a restare lì dov'è, lontano dall'Europa.

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