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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2013 alle ore 15:54.
L'ultima modifica è del 02 dicembre 2013 alle ore 18:05.

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Nuovo Isee in dirittura d'arrivo. Il decreto che riordina lo strumento con cui si accede a numerosi servizi dello stato sociale, a quanto apprende l'Adnkronos, dovrebbe essere firmato dal premier Enrico Letta domani. Tra le novità del nuovo Isee, messo a punto dal viceministro del Lavoro Maria Cecilia Guerra, la possibilià di aggiornarlo in corso d'anno, l'ampliamento delle componenti reddituali e patrimoniali che concorrono a determinare l'Indicatore e l'introduzione di misure volte a contrastare gli abusi da parte dei soggetti che evadono il fisco.

Lo strumento introdotto nel 1998 subisce, dunque, un profondo restyling con l'obiettivo di perseguire una maggiore equita' tenuto conto che l'Isee viene ormai utilizzato per distribuire alle famiglie una quota significativa delle prestazioni dello stato sociale. Anzitutto viene stabilito che tutti i redditi percepiti dai componenti il nucleo famigliare concorrono a determinare la situazione economica. Vengono poi introdotti degli abbattimenti per redditi di lavoro e di pensione, viene sottratto l'importo degli assegni di mantenimento, dedotto una quota del canone di locazione, prevista una franchigia per i nuclei con disabili e l'abbattimento delle spese per collaboratori domestici e addetti all'assistenza personale per i non autosufficienti.

Per quanto riguarda il patrimonio e' prevista la maggiorazione della franchigia relativa all'abitazione per ogni figlio convivente successivo al secondo, mentre si terra' conto di eventuali immobili all'estero posseduti dai componenti il nucleo. Viene significativamente ridotta la franchigia prevista per il patrimonio mobiliare attualmente a 15.500 euro.
Inoltre il nuovo Isee supera il principio che ciascun soggetto puo' appartenere ad un solo nucleo familiare. La nuova formulazione apre la possibilita' di definire, solo per alcune prestazioni, l'appartenenza di un soggetto ad un diverso nucleo familiare. Altra novita' e' l'introduzione del cosiddetto Isee corrente: in persenza di variazioni significative della situazione reddituale in corso d'anno, come in caso di perdita di lavoro, si puo' aggiornare la dichiarazione. Con il nuovo Isee scatteranno anche misure per rafforzare i controlli per evitare casi di abuso. Propio nei giorni scorsi la Gdf ha scoperto, nell'ambito di una indagine sulle borse di studio universitarie che, in alcune citta', oltre la meta' delle dichiarazioni si basa su dati non veritieri.

Particolarmente ampio il ventaglio di prestazioni che nel nostro paese vengono erogate con l'Isee. Si va dall'assegno per il nucleo familiare con 3 figli minori all'assegno di maternita', passando per asili nido e prestazioni scolastiche, comprese le mense. Sempre nel settore dell'istruzione l'Isee si usa per le tasse universitarie e l'accesso alle prestazioni del diritto allo studio universitario. In materia sanitaria rientrano sotto la sfera Isee i servizi socio sanitari domiciliari, sanitari diurni e residenziali. Vi sono poi le agevolazioni per i servizi di pubblica utilita' e le prestazioni economiche assistenziali. Rientrano nell'Isee anche la carta acquisti, il reddito minimo, le tariffe comunali, le rateazioni di Equitalia, il trasporto pubblico e le attivita' ricreative.

Quanto alla platea che ha chiesto prestazioni con l'Isee nel corso del 2011 sono state presentate poco piu' di 7,5 milioni di dichiarazioni relative a circa 19 milioni di soggetti (1/3 della popolazione nazionale) raggruppati in 6,5 milioni di famiglie. Le tipologie di prestazioni richieste riguardano principalmente il settore economico assistenziale (66% delle dichiarazioni), i servizi di pubblica utilita' e casa (40%), i nidi e scuola (31%) e i servizi socio sanitari (27%).

La grande maggioranza della popolazione di soggetti Isee e' costituita da dipendenti, dato in linea, se si tiene conto anche dei pensionati, con quello fiscale dove i contribuenti con reddito da lavoro dipendente sono, per l'anno d'imposta 2011, il 50,7% (quelli con reddito da pensione sono il 36,46%) e quelli indipendenti con partita Iva sono il 9,14%.

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