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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2013 alle ore 12:44.
L'ultima modifica è del 02 dicembre 2013 alle ore 13:55.

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Sergio Cofferati e tutti gli assessori che, dal 2004 al 2009, composero la sua Giunta (tra cui l'attuale sindaco di Bologna, Virginio Merola) dovranno comparire davanti ai magistrati della Corte dei Conti il prossimo 7 maggio e rispondere dell'accusa di avere "deliberato con modalità e contenuti viziati da illegittimità, irragionevolezza, illogicità, arbitrarietà ed antieconomicità" circa il Civis, il progetto di tram su gomma a guida ottica che avrebbe dovuto sfrecciare nel capoluogo emiliano ma che di fatto non ha mai solcato l'asfalto.

Secondo gli accertamenti disposti dalla Corte dei Conti, e portati avanti dalla Guardia di Finanza, Cofferati e i suoi assessori hanno, in estrema sintesi, sperperato circa un milione e 200mila euro di denaro pubblico per trasformare un progetto che alla fine non è mai stato realizzato (nonostante i cantieri a cielo aperto che per mesi hanno sventrato la città, in molti casi modificandone la viabilità).

La Procura sostiene quindi che la Giunta Cofferati avrebbe "apportato una variante sostanziale al progetto Civis, contraria alla normativa vigente e allo stesso regolamento contrattuale", tutto ciò avrebbe quindi provocato la "sovrapposizione tra i tracciati dei due sistemi di trasporto pubblico", il Civis e il precedente progetto di una rete metropolitana cittadina. Il risultato finale fu un nulla di fatto poiché poiché comportò la cancellazione del primo stralcio del Civis (che diventava così un inutile doppione) e, peggio che mai, costò oltre un milione e 200mila euro alle casse comunali.

Ora dunque il Cinese e i suoi assessori, tra cui il sindaco Merola, dovranno rispondere di questo danno, rifondendolo a Comune e ATC-TPER (la locale azienda di trasporto pubblico).

A chi si chiedesse che fine abbiano fatto i 49 bus a guida ottica basti sapere che (a parte qualche prova su strada che ne ha evidenziato le carenze, fatte notare con un certo allarme dagli autisti) giacciono impolverati e arrugginiti nei depositi di TPER. Come mai? Perché vennero acquistati prima dell'inizio dei lavori di adeguamento dei tracciati al loro utilizzo (e anche qui ci furono indagini su indagini che coinvolsero il predecessore di Cofferati,Giorgio Guazzaloca, conclusesi con un niente di fatto). Giusto per dare un'idea della follia che travolse Bologna a proposito del Civis, si pensi che molti periti dimostrarono che il suo passaggio sotto le Due Torri, il simbolo di Bologna, ne avrebbe messo a rischio la tenuta.

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