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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2013 alle ore 10:04.
L'ultima modifica è del 03 dicembre 2013 alle ore 10:40.

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Carolina Girasole (Ansa)Carolina Girasole (Ansa)

Dal 2008 al 2013 aveva svolto il ruolo di sindaco facendo parlare di sé per la lotta incessante alla ‘ndrangheta. Tanto da prendersi l'etichetta di sindaco anti-clan. All'alba di oggi, però, per Carolina Girasole, ex primo cittadino di Isola Capo Rizzuto (Crotone), sono scattate le manette ai polsi per un reato pesantissimo: corruzione elettorale in occasione delle elezioni amministrative del 2008, quelle che la videro trionfare.

Secondo l'accusa in quell'occasione la Girasole prese voti proprio da quei clan che a Isola Capo Rizzuto dettano legge da sempre. E per questo stamattina la donna è stata posta agli arresti domiciliari.

Un fulmine a ciel sereno, in Calabria. L'operazione odierna ha portato all'arresto di 13 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione elettorale, turbativa d'asta, usura, favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio. E oltre all'ex sindaco, fra le persone destinatarie dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catanzaro su richiesta del sostituto procuratore generale Salvatore Curcio, ci sono anche il boss di Isola, Nicola Arena, altri esponenti della ‘ndrina e un poliziotto.

L'arresto della Girasole scuote gli ambienti antimafia. L'ex sindaca era stata eletta nel 2008 alla guida di una lista civica ed aveva caratterizzato il suo mandato sull'impegno in nome della legalità. Non di rado aveva ricevuto minacce di morte, e il "suo" Comune era stato preso vittima di atti vandalici gravissimi in più di un'occasione. Una sindaca scomoda, finita alla ribalta nazionale per il suo coraggio. Tanto che alle ultime elezioni Mario Monti aveva deciso di candidarla alla Camera dei Deputati nella lista Scelta Civica, ma non venne eletta. Insieme ad altri sindaci che da tempo hanno dichiarato guerra ai clan, la Girasole sembrava un tassello importante su cui rifondare la Calabria. Oggi che è finita in manette insieme al boss Nicola Arena la situazione è drasticamente cambiata.

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