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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2013 alle ore 08:09.
L'ultima modifica è del 03 dicembre 2013 alle ore 13:03.

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Il Parlamento ucraino ha respinto la mozione di sfiducia presentata dall'opposizione contro il governo, al centro di forti proteste di piazza per aver congelato la firma dell'accordo di associazione con l'Unione Europea. A richiedere un voto di fiducia sono stati tre principali partiti dell'opposizione, l'Unione Pan-Ucraina 'Patrià dell'ex premier Yulia Timoshenko, l'Alleanza Democratica Ucraina per le Riforme (Udar) guidata dal pugile Vitaly Klitschko e i nazionalisti di Svoboda. La mozione ha ottenuto il sostegno di solo 186 voti contro i 226 necessari per passare, dopo che il partito di governo si è astenuto. Una nuova votazione su una mozione di sfiducia, richiesta dal Partito Comunista d'Ucraina, si terrà nel pomeriggio.

A Kiev continuano le proteste. Migliaia di manifestanti pro-Ue erano confluite stamattina davanti al parlamento che in giornata doveva esaminare una mozione di sfiducia al governo, accusato dall'opposizione di avere bruciato un'occasione unica per avvicinare l'Ucraina all'Europa, scegliendo di restare nella sfera di influenza russa.

Davanti al palazzo che ospita la Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, stazionano centinaia di poliziotti. Le forze speciali di polizia ucraine "Berkut" hanno formato due linee che in parte bloccano i manifestanti. Questi ultimi hanno chiesto agli agenti di passare dalla loro parte, gridando «Polizia con la gente», «Proteggere la legge, per proteggere l'Ucraina». La polizia intanto ha segnalato possibili "provocazioni" davanti al Parlamento e altre istituzioni statali.

La notte è trascorsa in relativa tranquillità a Kiev, travolta dalle proteste pro-UE dopo la decisione del governo di rinviare la firma dell'Accordo di associazione e di libero scambio con l'Unione europea la settimana scorsa.

Migliaia di manifestanti sono rimasti a scaldarsi attorno al fuoco, ascoltando canzoni e discorsi, nel centro della capitale. Gruppi musicali e attori teatrali hanno continuato tutta la notte a esibirsi sul palco precedentemente installato su Piazza Maidan, il luogo simbolo della Rivoluzione arancione del 2004. Vicino alla Verkhovna Rada intanto, sempre nella notte, è stato rapidamente costruito un altro palco, oltre a cucine da campo, grandi tende, e per il riscaldamento, generatori. L'opposizione prevede di picchettare prima il governo e il parlamento, in giornata, mentre alla Verkhovna Rada il partito nazionalista "Svoboda" (Libertà) preme per l'adozione di una mozione di sfiducia al Consiglio dei Ministri per tradimento. Secondo il suo vice presidente e vice presidente della Verkhovna Rada, Ruslan Koshulinsky, ci sarebbe un numero sufficiente di voti in Parlamento per votare le dimissioni del governo di Mykola Azarov.

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