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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2013 alle ore 13:26.
L'ultima modifica è del 03 dicembre 2013 alle ore 17:19.

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«A livello delle istituzioni europee si impone una correzione di rotta per promuovere la crescita». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine del colloquio con il presidente della Repubblica croata, Ivo Iosipovic. «Se da un lato siamo soddisfatti e orgogliosamente consapevoli dello sforzo compiuto per risanare la finanza pubblica» ha detto il capo dello Stato, si deve considerare che il rapporto deficit-Pil ha due facce: da un lato il deficit, dall'altro il prodotto interno che subisce gli effetti della crescita. «Non sfugge infatti che il rapporto è influenzato fatalmente dalla mancata crescita causata dalla crisi e dai suoi effetti recessivi che perdurano. Speriamo che presto sia doppiato il capo della recessione e si giunga a una fase di crescita».

Soddisfatti e orgogliosi per il risanamento
«Dobbiamo essere soddisfatti e orgogliosamente consapevoli degli sforzi fin qui compiuti per risanare le finanze pubbliche», ha detto Giorgio Napolitano. «Ma il rapporto deficit-Pil - ha aggiunto il capo dello Stato - viene fatalmente influenzato da una mancata crescita». Per questo motivo, è indispensabile che l'Unione europea si impegni per un cambiamento di rotta delle politiche economiche, puntando alla crescita e alla occupazione.

La politica di risanamento Ue ha avuto effetti recessivi
«La crisi che perdura da più di 5 anni ha colpito il mondo e in particolare l'eurozona e l'Europa imponendo politiche di contenimento del debito e di risanamento finanziario che hanno avuto un effetto recessivo», ha sottolineato il presidente della Repubblica. «Oggi facciamo ancora i conti con perdite non lievi del Pil e dell'apparato produttivo e con una preoccupante disoccupazione anche giovanile».

Sforzo Italia-Croazia per supertare ferite del passato
«Dall'indipidenza della Croazia ad oggi molta strada è stata fatta sia per l'ingresso nell'Unione europea sia nei rapporti tra i nostri paesi che hanno compiuto uno sforzo congiunto e tenace per superare le ferite e le eredità dolorose del passato e ritrovarci nei valori conuni dell'Europa e del Mediterraneo», ha sottolineato Giorgio Napolitano, accogliendo il capo dello Stato Croato, Ivo Josipovic in occasione della sua prima visita di Stato in Italia. Napolitano ha ricordato che Italia e Croazia affrontano entrambe le difficoltà di una crisi economica che perdura da più di 5 anni e per superare la quale «è importante sviluppare al massimo le relazioni commerciali, economiche, tecnologiche e culturali tra i nostri due paesi». Per il capo dello Stato «lo scambio umano e culturale con il tursimo può portare avanti questo processo sbarazzandoci di ogni contenzioso del passato e far sì che e livello europeo si imponga una correzione di rotta e un nuovo impegno per la crescita e l'occupazione».

Josipovic: vogliamo la pace nel sudest dell'Europa
Josipovic ha ricordato la «cooperazione eccellente tra i due governi in tutti i campi» e ha invitato a non trascurare la «cooperazione culturale anche in tempi di crisi per la sua importanza nello sviluppo dei rapporti bilaterali». Italia e Croazia hanno lo stesso punto di vista anche su molte questioni che riguardano il Sud est europeo e il Mediterraneo, sulle crisi in Siria ed Egitto: «vogliamo la pace nel sudest europeo, questo è un progetto strategico», ha detto il Presidente croato. «L'Italia è uno dei più grandi investitori della Croazia, il nostro primo partner commerciale ma anche noi vogliamo intensificare i nostri investimenti sul mercato italiano». Infine l'Europa, ha detto Josipovic, «deve lavorare sulla tolleranza, la comprensione dei popoli e i diritti umani e assumersi la responsabilità di fermare l'aumento degli estremismi e perchè la crisi non renda disperata la gente».

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