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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2013 alle ore 11:19.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2013 alle ore 12:15.

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Più di 1.500 piccoli azionisti si sono costituiti parte civile nel processo Fonsai che si è aperto questa mattina a Torino. Numerose le associazioni dei consumatori che hanno raccolto le istanze dei risparmiatori nell'ambito del procedimento con rito immediato che si svolge nel capoluogo piemontese: Siti, il Sindacato italiano di tutela dell'investimento, ha raccolto oltre 800 istanze, l'Adoc 300, il Movimento Consumatori 200, un centinaio i risparmiatori in capo all'Adusbef. A questi numeri vanno aggiunti quei risparmiatori, alcune decine, che hanno scelto di presentarsi singolarmente, senza la mediazione dei movimenti consumatori.

La prossima udienza del procedimento, che ha registrato tra le parti civili anche la Consob, Mediobanca, Unicredit e Fonsai, è stata fissata per il prossimo 13 dicembre. In quell'occasione il collegio giudicante, guidato da Giorgio Giannetti, dovrà decidere se lasciare aperti i termini per la presentazione di nuove istanze da parte dei piccoli azionisti e, soprattutto, se si andrà verso una riunificazione dei due procedimenti in capo al Tribunale di Torino: il rito immediato per i reati di falso in bilancio e manipolazione di mercato a carico di Salvatore Ligresti – che non era presente in aula - e degli ex manager Fonsai Fausto Marchionni, Emanuele Erbetta e Antonio Talarico, avviato oggi, e il rito ordinario per Paolo Ligresti, i sindaci, i revisori e l'attuario Fonsai, per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio.

L'inchiesta della procura torinese si concentra sui meccanismi messi in atto dai responsabili dell'azienda per sottostimare la riserva sinistri in capo alla compagnia assicuratrice per oltre 500 milioni, in relazione all'anno 2010. Con false comunicazioni al mercato sulle reali condizioni finanziarie della societa' e un danno stimato agli oltre 11mila azionisti per oltre 250 milioni.

Il 19 dicembre prossimo è fissata poi l'udienza per il secondo patteggiamento in casa Ligresti. Il primo, quello di Giulia Ligresti, si è chiuso con una pena di due anni e otto mesi mentre per Lionella Ligresti la condanna dovrebbe essere di tre anni e quattro mesi.

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