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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2013 alle ore 12:10.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2013 alle ore 13:40.

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La Banca centrale cinese ha proibito al settore finanziario del Paese di utilizzare la moneta elettronica Bitcoin oppure di realizzare attività in questa valuta virtuale. Così la Banca centrale cinese ha anche vietato agli istituti di credito dell'ex Celeste Impero di garantire investimenti in Bitcoins o di investire in prodotti che hanno a che fare con questa valuta a fronte dei rischi collegati all'utilizzo della moneta. I privati sono invece esclusi da questo divieto, condiviso anche da altre autorità di vigilanza del settore assicurativo e monetario e dal ministero dell'Industria cinese.

In conseguenza della posizione cinese le quotazioni del Bitcoin accusano stamattina un pesante calo. Anche se per ora Pechino ha evitato una messa al bando totale, ha messo infatti in guardia gli utenti dai rischi che corrono commerciando col Bitcoin. E lLa reazione degli operatori non si è fatta attendere: dal precedente picco di 1.240 dollari il Bitcoin cade a quota 980 dollari quando in Europa è tarda mattina, dopo un minimo a 840 dollari che corrisponde ad una flessione del 20,1 per cento dal picco precedente, secondo i dati di un'altra piattaforma, la giapponese Mt Gox.

Yi Gang, vice governatore della People Bank of China, si è detto contrario alla circolazione della moneta virtuale in Cina. Tanto più che la cronaca gli dà ragione: si moltiplicano i crack legati a questo mercato nato a Occidente e migrato fin qui. Yi Gang ha ragione da vendere. La febbre dei bitcoin da Hong Kong, dove si è verificato un "buco" miliardario, si è spostata in mainland Cina, nello Zhejiang, la regione più incline agli investimenti di tutta la Cina. Una piattaforma attivata nel mese di maggio scorso da tre soci locali che se la sono data a gambe dopo aver raccolto i soldi ha già mietuto vittime: è la piattaforma GBL n.4 che poteva contare su ben 4,493 utilizzatori e una raccolta di 25 milioni di yuan (4,1 milioni di dollari). Il fatto che fosse impiantata a Hong Kong è questione controversa.

Btc, la più grande, ne ha 100mila. Il volume totale di bitcoin del mondo è di 21 milioni. I bitcoin, la moneta virtuale lanciata nel 2009 hanno attecchito anche in Cina, ma l'operatore di Hong Kong che ha creato e gestito la piattaforma online ha chiuso i battenti. La società della megatruffa, registrata a Hong Kong, ha chiuso i battenti da un giorno all'altro. Si trattava di una piattaforma digitale di e-money, una forma di portafoglio telematico che bypassava le banche e che rimane largamente anonima. Circa 500 persone sono state beffate, molte delle quali hanno attivato la polizia a Shanghai e vicino Kunshan, nella provincia dello Jangsu.

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