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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2013 alle ore 11:03.
L'ultima modifica è del 07 dicembre 2013 alle ore 20:29.

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Matteo Salvini è il nuovo segretario della Lega, ha infatti vinto il duello con Bossi ottenendo l'82% dei voti nelle primarie. Sono i primi risultati delle primarie della Lega Nord. I 58 seggi - allestiti nelle sedi provinciali del movimento - sono stati aperti dalle 9 alle 17 di sabato 7 dicembre. Il diritto di voto era riservato ai 17.047 militanti con un'anzianità di iscrizione al movimento di almeno un anno. Il responsabile organizzativo federale Roberto Calderoli ha spiegato che l'affluenza è stata pari al 60%, ovvero 10.221 militanti. Per Salvini hanno votato 8.162 iscritti; per Bossi 1.833.

Matteo Salvini, vicepresidente uscente, succede così Roberto Maroni, che ha deciso di lasciare la guida del Carroccio per occuparsi a tempo pieno della presidenza della Regione Lombardia. Maroni era stato eletto segretario federale al Congresso che si è tenuto ad Assago, alle porte di Milano, nel luglio 2012, in seguito agli scandali che hanno coinvolto la Lega. Il neosegretario in pectore ha già fatto sapere che la «prima battaglia» che farà, una volta confermato segretario federale della Lega Nord, sarà quella sulla «sovranità» del Paese calpestata da Bruxelles. «Questa non è l'Unione europea, ma l'Unione sovietica, un gulag», ha sostenuto, incontrando i giornalisti dopo i risultati delle primarie, in cui ha battuto Umberto Bossi. Poi proporrà al congresso della Lega «alcuni referendum»: per abolire i prefetti e «rivedere la riforma Fornero sul lavoro». «Ogni territorio farà quello che ritiene di fare - ha continuato Salvini - noi stiamo con quelli che bloccano, con gli agricoltori al Brennero e con i forconi».

I prossimi passaggi
I dati definitivi sono comunque attesi per domenica 8 dicembre. La proclamazione del nuovo segretario avverrà il 16 dicembre al congresso straordinario che si terrà a Torino a partire dal 15. Secondo il regolamento, sarà il Congresso federale, composto dai delegati che hanno già eletto Maroni lo scorso anno, con voto palese, «a maggioranza assoluta dei votanti, fatta salva la facoltà del Congresso di deliberare il voto in forma segreta», ad eleggere il segretario federale. Ecco la procedura: si mette in votazione il candidato arrivato primo in graduatoria alle consultazioni primarie. Se ottiene la maggioranza assoluta è eletto segretario federale; in caso contrario si sottopone alla votazione il candidato secondo in graduatoria alle consultazioni primarie. Se ottiene tale maggioranza è eletto segretario federale.

Ad ogni buon conto, essendo un congresso straordinario il nuovo segretario della Lega «avrà un mandato non di tre anni ma finirà quello di Maroni e quindi concluderà nel 2015», come ha precisato proprio Calderoli nell'annunciare i primi risultati delle primarie leghiste.

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