La classifica delle 10 linee peggiori d'Italia per i pendolari
La classifica delle linee peggiori d'Italia, fatta da Legambiente in base a situazioni oggettive e proteste da parte dei pendolari, accomuna molte linee in Italia e rispecchia quanto poco Regioni e governi abbiano fatto nel corso degli ultimi anni.
2. Le 10 linee ferroviarie peggiori per i pendolari / Nettuno-Roma
Per i pendolari della linea FL8 Roma-Nettuno riuscire a salire su un treno diventa ogni giorno più difficile. Il problema è salire sia all'andata sia al ritorno, perché di sedersi non vi è proprio possibilità visto l'affollamento. Lungo questa linea ferroviaria è cresciuto negli anni il numero di persone che per motivi di lavoro o di studio gravitano sulla Capitale e provengono da Nettuno, Anzio, Aprilia, Pomezia. Viaggiare su questa tratta è un vero percorso ad ostacoli lungo 59 km, di cui 26 su binario unico, in carrozze sovraffollate, con ritardi cronici, con mancanza di informazioni adeguate e disservizi di ogni genere.
Il comitato pendolari si chiama "Ottava carrozza" proprio per rendere evidente la richiesta di avere più carrozze visto che i treni sono sempre strapieni. Un monitoraggio effettuato da Legambiente tra il 17 ottobre e il 5 dicembre sul treno che ogni giorno parte da Nettuno alle 8:32 ha rilevato ben 2 soppressioni e decine di ritardi, in media di 30 minuti e a volte anche di 45 minuti per un totale di oltre 400 minuti. Stessa sorte anche per il treno delle 19.07 in partenza da Roma: nel periodo di monitoraggio (sempre dal 17 novembre al 5 dicembre) sono stati registrati una decina di ritardi dai 13 ai 35-40 minuti per arrivare anche a 60 minuti di ritardo e due soppressioni.
Ritardi che si ripercuotono anche sul treno successivo delle 19.28. Alla situazione di ritardi e di informazioni inadeguate, si aggiunge l'assenza di servizi di per portatori di handicap, i periodici malfunzionamenti delle obliteratrici, la sporcizia sui treni, i sistemi di aria condizionata che funzionano poco e male. Da segnalare anche i continui furti di rame sulla linea FL8 che ormai provocano ripercussioni pesanti sui treni in partenza e in arrivo, aggravando così la situazione di una tratta già problematica di suo. E la situazione peggiorerà! Perché nel nuovo orario che entrerà in vigore dal 15 dicembre è prevista la riduzione delle corse con la soppressione del treno delle 8:32 da Nettuno, creando così enormi difficoltà per i pendolari della mattina e di conseguenza un maggior affollamento sul treno delle 7.52, e l'eliminazione di una corsa tra le 20 e le 21 da Roma.
Nelle fasce pomeridiane i treni in partenza da Roma saranno, invece, posticipati di 35 minuti e sono stati rivisti alcuni fasce orarie per cercare di risolvere l'affollamento dei treni nelle ore di punta, resta il fatto che il rientro a casa dei pendolari sarà ritardato di circa tre quarti d'ora, ritardi permettendo. I 45mila pendolari della linea lamentano la ridefinizione di tutti gli orari con un cadenzamento diverso – i treni sono ogni ora – senza alcun confronto con utenti e Sindaci e senza che si abbia notizia di come si intende risolvere i problemi di sovraffollamento o di inadeguatezza di una linea in larga parte a binario unico con il rischio di aumentare i disagi per decine di migliaia di pendolari. Ma la crisi della mobilità pendolare nell'area romana è diffusa su altre linee. Dalla Termini-Giardinetti alla Roma-Velletri, dove servirebbero investimenti sulle linee, le stazioni e l'acquisto di nuovi treni. Anche la situazione per i pendolari che ogni giorno affrontano la già gravosa avventura di viaggiare sulla tratta Roma-Lido di Ostia corre il rischio di peggiorare. La tratta più frequentata d'Italia, oltre 100.000 utenti al giorno, già stravolta da ritardi, guasti, disservizi, sovraffollamento non sembra al momento avere prospettive di cambiamento.
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