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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2013 alle ore 08:35.
L'ultima modifica è del 10 dicembre 2013 alle ore 20:09.

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Barack Obama stringe la mano a Raul Castro (Reuters)Barack Obama stringe la mano a Raul Castro (Reuters)

Lo stadio Fnb di Soweto ha aperto le porte per la cerimonia solenne in memoria di Nelson Mandela, il premio Nobel per la Pace scomparso giovedì scorso all'età di 95 anni. Salutata da un'ovazione, la vedova di Nelson Mandela, Graca Machel.

La cerimonia è iniziata dalle 11 (le 10 in Italia). Sono quasi 100 i capi di stato e di governo presenti alla cerimonia, al fianco di decine di personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Lo stadio dove Mandela fece la sua apparizione in pubblico, in occasione dei mondiali di calcio 2010, ha aperto i cancelli attorno alle 5.30. Nonostante la pioggia ed il brutto tempo, gli spettatori che entrano nello stadio sventolano la bandiera sudafricana, ballando ed intonando cori contro l'apartheid.

Arrivato a Johannesburg anche il presidente americano Barack Obama, insieme alla first lady Michelle. Salutando i vari capi di Stato e di governo presenti al memorial di Nelson Mandela poco prima del suo intervento, Obama ha stretto la mano anche al leader cubano Raul Castro, fratello di Fidel, a ulteriore dimostrazione della sua volontà di riavviare un dialogo con i nemici dell'America, come ha dichiarato un funzionario Usa. Ma la Casa Bianca si è subito affrettata a ribadire che la stretta di mano, vista da milioni di persone, «non era pianificata». Il gelo tra Cuba e Stati Uniti data dall'inizio degli anni Sessanta. Un gesto che potrebbe significare «l'inizio della fine dell'aggressione statunitense contro Cuba», secondo il sito ufficiale cubano Cubadebate.cu.

Al momento tuttavia sul sito cubano, che pubblica la foto dei due leader che si stringono la mano, questo commento poco diplomatico è scomparso, e si legge soltanto un breve testo che definisce la stretta di mano "storica" e "senza precedenti" e riporta come abbia scatenato i commenti dei social network. Obama ha stretto la mano a Castro prima di intervenire sul podio dello stadio di Soweto. Una stretta di mano che è stata vista da milioni di persone.

Per l'Italia c'è il premier Enrico Letta, accompagnato dalla presidente della camera, Laura Boldrini. Tra i leader presenti anche il vicepresidente cinese Li Yuanchao, quello dello Zimbabwe Mugabe, il presidente afghano Hamid Karzai, quello palestinese Abu Mazen e quello del Venezuela Nicola Maduro.

Il presidente del Consiglio Enrico Letta è giunto in Sudafrica poco dopo le 8 locali (le 7 in Italia): «Quella di Mandela - ha detto all'uscita dall'aeroporto di Johannesburg - è una personalità che è nel cuore di tutti noi ed è un esempio per l'intera umanità sul tema dello sviluppo, della lotta al razzismo e delle diseguaglianze, per questo è un dovere per l'Italia essere qui». Letta ha proseguito sottolineando quanto sia decisivo «rappresentare il Paese in un momento così importante per il Sudafrica ma in generale per il mondo». Il governo sudafricano ha appena pubblicato la lista ufficiale dei 91 capi di stato o di governo attesi oggi allo stadio della finale del mondiale di calcio del 2010. Tra i leader europei presenti anche il francese Francois Hollande e il britannico David Cameron.

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