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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2013 alle ore 14:20.

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(Corbis)(Corbis)

Curare di più la salute di genere fa risparmiare il Servizio sanitario nazionale: la maggior parte dei ricoveri delle donne, ad esempio, è dovuta a una reazione avversa ad alcuni farmaci mentre un'ottica di genere permetterebbe la valutazione delle differenze di risultati terapeutici tra uomo e donna diminuendo gli errori nelle prescrizioni, aumentando la sicurezza dei trattamenti e garantendo un'adeguata appropriatezza terapeutica, oltre ad avere un impatto positivo sui fattori socio-economici e culturali.
Queste alcune conclusioni sullo stato di salute delle donne italiane fotografato nella IV edizione del Libro bianco di Onda, realizzato grazie al contributo di Farmindustria e presentato oggi a Roma.

Le donne consumano più farmaci
Le donne vivono più degli uomini: la loro aspettativa di vita nel 2011 era in media di 84,5 anni contro i 79,4 anni per gli uomini. Nei ricoveri ospedalieri non c'è differenza, ma le donne consumano più farmaci degli uomini (42,92% contro 34,31%), anche se un po' meno di quelli utilizzati nel 2009 (44,62%). Le considerazioni che emergono sulla base dei dati epidemiologici e degli indicatori presentati nel volume evidenziano come le differenze di genere nella salute siano ancora un punto cruciale da affrontare per la sanità pubblica. C'è bisogno di adottare sempre più strategie d'intervento nella programmazione sanitaria orientate alle differenze di genere, così da realizzare un'offerta di servizi sanitari omogenea sul territorio e campagne di prevenzione "a misura di donna" che siano di alta qualità e accessibili a tutte.

Ricciardi (Cattolica): necessarie campagne preventive più mirate
«Servono campagne preventive più mirate – secondo Walter Ricciardi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - e politiche socio-sanitarie in grado di assicurare il mantenimento e il miglioramento delle generali condizioni di salute, sia di favorire il potenziamento e/o l'adeguamento dell'offerta dei servizi, spesso insufficienti e poco rispondenti alle esigenze dell'utenza». «L'analisi trasversale degli indicatori "al femminile" – ha detto Francesca Merzagora, presidente dell'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) - documenta che lo stato di salute delle donne è complessivamente buono, anche se permangono tra macroaree geografiche e singole regioni marcate differenze in termini di distribuzione del benessere, accessibilità e appropriatezza dei servizi offerti, con il Meridione e le Isole in posizione nettamente più svantaggiata rispetto al Centro e al Nord. Il volume mantiene l'impostazione tradizionale, dando anche spazio a nuove tematiche di grande attualità, quali la sostenibilità del Ssn e l'accessibilità ai farmaci innovativi ».

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