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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2013 alle ore 11:47.
L'ultima modifica è del 11 dicembre 2013 alle ore 11:53.

«Abbiamo bisogno di maggiore e più celere crescita economica» per aiutare gli italiani meno abbienti, per sostenere l'occupazione e per «portare a compimento il faticoso percorso di risanamento». Lo ha detto il neo-presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri nel discorso d'insediamento, ribadendo che «nessuna accelerazione della crescita è possibile se la spesa pubblica non si farà più efficace ed efficiente». Per Squitieri siamo «in un momento storico in cui la spesa improduttiva appare sempre più inaccettabile».
Peso fisco al 45% frena crescita, spendere meglio
Con un peso del Fisco «ormai al 45% del Pil», non si potrà avere una accelerazione della crescita economica se non si spenderanno meglio le «ingentissime risorse» derivanti dal prelievo fiscale, ha sottolineato Squitieri.
Debito gravoso, rallenta passo Italia
L'Italia porta «sulle spalle il peso di un debito che ha pochi confronti nel mondo» e che «così rallenta ulteriormente il nostro passo in una sorta di circolo vizioso dal quale diventa sempre più difficile uscire», ha aggiunto il presidente della Corte dei Conti
Preoccupano segnali inquietanti di deflazione
La Corte dei Conti mette in guardia anche su «segnali inquietanti di deflazione» che destano preoccupazione. «Oggi, insieme ai primi timidi segni di ripresa della domanda aggregata - ha sottolineato il presidente della Corte dei conti - si scorgono, peraltro anche negli indici dei prezzi, segnali inquietanti di deflazione, i quali preoccupano non solo per l'immediato portato recessivo ma anche per l'effetto di appesantimento del debito, di tutti i debiti, centrale, locali, privati».
Da inefficienze e opacità impatto devastante
A ciò si aggiungono i danni di un fragile sistema di controlli. «Deboli sistemi di controllo e di valutazione, uniti a inefficienze, opacità e scarsi livelli di integrità nelle gestioni pubbliche, determinano un impatto negativo devastante sull'economia e la credibilità dell'intero sistema Paese», ha aggiunto Squitieri
Condono erariale sia istituto permanente
Squitieri ha poi chiesto che l'istituto giuridico del cosiddetto condono erariale possa «essere utilmente inserito come istituto permanente all'interno del processo contabile, ma in una fase anticipata rispetto al grado di appello, con il duplice beneficio di deflazionare le liti e accelerare la tutela giudiziaria, in applicazione del giusto processo». Per il presidente della Corte dei Conti, infatti «snellire il contenzioso contabile equivale a conferire più efficacia e incisività all'azione della Corte»
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