Quanto costa uscire dall'euro?
La crisi dell'euro sta facendo tanti proseliti nel partito degli Euroscettici. In tutti i Paesi Ue avanzano formazioni populiste, sia a destra che a sinistra. A pochi mesi dalle elezioni europee, i leader di questi partiti cercano consensi facili. Dimenticando da dove è nata l'Europa. Ecco gli scenari possibili
di Riccardo Barlaam
4. Uscire dall'euro: due scenari

La zona euro è uscita dalla recessione ma resta sotto la minaccia della deflazione, della disoccupazione (12,2% della popolazione attiva) e dei debiti eccessivi degli Stati (93% del Pil, con l'Italia che spicca tra i meno virtuosi). I populismi si incendiano, alimentati nei paesi del Sud Europa dall'odio verso le politiche di austerità e, all'inverso, nei Paesi del Nord dalle spinte verso una mancata solidarietà verso il Sud. Accanto a questo stato di cose, non ci sono che due soluzioni: l'uscita dell'euro o una sua rifondazione attraverso una integrazione rafforzata.
L'uscita dall'euro può avvenire in due modi: attraverso un negoziato che associa il ritorno alle monete nazionali nell'Europa del Sud e la creazione di una moneta comune nell'Europa del Nord; in modo traumatico, attraverso una disintegrazione delle euro travolto da crisi politiche ed economiche nazionali e da, conseguenti, speculazioni finanziarie dall'estero. Il primo scenario di uscita concertata resta teorico perché parte dall'assunto - per niente scontato - che gli Stati della zona euro si dovrebbero accordare per chi resta nel primo gruppo e per chi resta in fondo al treno (chi decide cosa?). Inoltre, questo scenario di uscita concordata postula una neutralità dei mercati che è inverosimile.
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