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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2013 alle ore 16:17.
L'ultima modifica è del 14 dicembre 2013 alle ore 17:56.

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Non basterà sostituire il tubo del gas per avere lo sconto fiscale su tutto l'arredo di cucina, salotto e camera da letto. La spesa per l'acquisto dell'arredo non potrà essere superiore a quella sostenuta per la ristrutturazione della casa, che resta comunque il presupposto necessario per ottenere lo sconto sui mobili ed elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (classe A per i forni). È quanto prevede un emendamento del Movimento5 Stelle alla legge di stabilità, primo firmatario Davide Crippa, approvato in commissione Bilancio alla Camera.

Il testo originario del Ddl di stabilità nel prolungare di un altro anno nella versione attuale tutti i bonus fiscali per ristrutturazioni (50%) e risparmio energetico (65%) ha previsto un'estensione fino al 31 dicembre 2014 anche per la detrazione destinata a chi acquista mobili e grandi elettrodomestici dopo aver ristrutturato casa. Quindi dodici mesi in più di tempo, dopo che il bonus mobili - introdotto la scorsa estate - era stato consentito per gli acquisti effettuati dal 6 giugno 2013.

I vincoli principali finora erano due:

1) niente bonus mobili se non è stato effettuato un lavoro in casa che dà diritto alla detrazione del 50% per le ristrutturazioni;

2) il tetto massimo di spesa agevolabile è comunque fissato a 10mila euro.

Tra l'altro la circolare 29 dell'agenzia delle Entrate del 18 settembre aveva anche previsto una serie di semplificazioni. Come, per esempio, la possibilità di pagare gli acquisti di mobili ed elettrodomestici non solo con il bonifico «parlante» (come avviene per il bonus ristrutturazioni) ma anche con carte di credito o bancomat. O ancora la possibilità di pagare arredi ed elettrodomestici senza aver prima pagato le ristrutturazioni, ma a condizione che la data di inizio dei lavori sia precedente. In questo senso fanno fede le eventuali comunicazioni o i titoli abilitativi qualora siano obbligatori o, negli altri casi, da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

La nuova condizione
Ora, però, se l'emendamento verrà confermato anche con l'approvazione definitiva del Ddl di stabilità si aggiungerà un terzo vincolo. Detto più semplicemente, se spendo 100 euro per ristrutturare casa poi non potrò spenderne 5mila in elettrodomestici e arredamenti. Tanto per fare qualche esempio non basterà sostituire un tubo del gas per ottenere il bonus fiscale del 50% su acquisti ben superiori di letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze. Così come non basterà sostituire una presa malfunzionante per verdersi riconoscere un bonus per l'acquisto di frigorifero, lavatrice o lavastoviglie.

Insomma occhio alle spese. Ma con qualche problema interpretativo che andrà poi dipanato. La legge di stabilità si applica dal 2014 e quindi il nuovo paletto dovrebbe riguardare gli acquisti effettuati il prossimo anno, tanto per intenderci quelli che si porteranno in detrazione a partire dalla dichiarazione dei redditi 2015. Certo che, però, forse sarà meglio precisarlo per non far rischiare contestazioni e sanzioni a chi in buona fede quest'anno ha già effettuato spese di ristrutturazioni inferiori a quelle per il bonus mobili.

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