Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2013 alle ore 11:45.
L'ultima modifica è del 14 dicembre 2013 alle ore 11:49.

My24

I profitti da tassare e la tracciabilità
La commissione ha approvato anche l'emendamento di Stefania Covello (Pd) sia per la parte relativa alla tassazione dei profitti delle controllate italiane delle Internet company sia per la parte in cui mira alla tracciabilità dell'acquisto di pubblicità online e di servizi «ad essa ausiliari», che «deve essere effettuato esclusivamente mediante bonifico bancario o postale dal quale devono risultare anche i dati identificativi del beneficiario».

L'emendamento Covello parte dalla considerazione che nelle operazioni infragruppo relative alla pubblicità online i costi sostenuti dalla società italiana possano essere poco rilevanti per le strutture organizzative ridotte sia in termini di lavoratori occupati che di mezzi impiegati. Per questo si punta a individuare indicatori diversi. Come? Una chance - già prevista nella norma - è quella di una procedura concordata con l'agenzia delle Entrate (il ruling) per definire in modo più aderente alla realtà gli effettivi profitti ottenuti dalla controllata italiana dalla vendita di pubblicità online.

A questo si aggiunge poi l'obbligo dell'utilizzo del bonifico bancario o postale, dal quale devono risultare i dati del beneficiario, o di altri strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità delle operazioni e a veicolare la partita Iva del beneficiario per l'acquisto di servizi di pubblicità on-line e di servizi ausiliari.

I rischi potenziali
Sull'impianto normativo che punta a tassare le web company straniere si è espressa nelle ultime settimane l'American Chamber of Commerce in Italy, rappresentanza della "Confindustria" americana, secondo cui «è evidente la contraddizione tra le finalità di questi emendamenti, dal vago sapore protezionista, rispetto agli scopi di apertura ed incremento dell'attrattività del Paese contenuti nel piano Destinazione Italia. Da un lato si chiede agli investitori internazionali di scommettere sull'Italia, dall'altro, invece, si innalzano nuove barriere per difendere presunti interessi nazionali».

Inoltre, ha avvertito AmCham, «come sottolineato da numerosi esperti del settore, tale norma, se approvata, potrebbe esporre l'Italia ad una procedura d'infrazione da parte della Commissione Europea, per possibili violazioni dei trattati e delle normative Ue sui princìpi del mercato unico e della libera circolazione dei servizi».

Accelerazione sulla tutela del copyright
Il governo accelera anche sul fronte della tutela del copyright, mettendosi, in questo caso, nella scia di quanto già accaduto in Francia e altri paesi europei. Secondo una norma contenuta nel pacchetto per lo sviluppo varato ieri in consiglio dei ministri, l'utilizzazione dei contenuti da parte dei motori di ricerca sarebbe consentita solo dopo un accordo con il titolare del diritto. In mancanza di tale accordo, le condizioni economiche sono stabilite dall'Agcom.

La disposizione arriva all'indomani del varo del regolamento per la tutela del diritto d'autore online proprio da parte dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, che consente al titolare del diritto di agire davanti alla stessa Agcom per chiedere la rimozione dei contenuti ed anche lo stop all'accesso ai siti. Anche in questo caso una novità che potrebbe suscitare l'opposizione degli internet provider e di Google.

In Francia, dopo mesi di trattative, a inizio anno Google e gli editori avevano trovato un accordo secondo cui, in cambio dell'utilizzo da parte del motore di ricerca degli articoli dei mezzi d'informazione, Google finanzia con 60 milioni un fondo destinato a sostenere lo sviluppo dell'informazione online.

Il ddl appena varato contiene anche norme «per contrastare la crisi del comparto editoriale», tra cui l'estensione temporanea dell'attuale credito d'imposta. Si disciplinano inoltre l'esposizione dei prodotti editoriali nelle edicole e i servizi stampa per le amministrazioni centrali, si consente la partecipazione di soci sovventori alle cooperative di giornalisti.

(Aggiornato sabato 14 dicembre alle ore 11,45)

Shopping24

Dai nostri archivi