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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2013 alle ore 19:15.

(Reuters)(Reuters)

LONDRA - David Cameron sfida ancora una volta l'Unione europea: il premier britannico ha annunciato che dal primo gennaio 2014 gli immigrati dai Paesi membri Ue non avranno piú diritto ai sussidi di disoccupazione, ma dovranno aspettare tre mesi prima di poter fare domanda per ricevere l'assistenza finora garantita.

«Voglio inviare un chiaro messaggio che la Gran Bretagna é aperta per il business, ma non intendiamo dare il benvenuto a chi non intende dare un contributo, - ha detto Cameron. – La maggior parte dei cittadini Ue viene qui a lavorare in linea con le regole del mercato unico e paga le tasse. Ma oggi stiamo inasprendo le regole per impedire a quelli che vengono qui senza avere un posto di lavoro di ricevere sussidi dal momento in cui arrivano».

La mossa a sorpresa del premier punta a scoraggiare soprattutto i cittadini dall'Est Europa dallo sbarcare in Gran Bretagna a centinaia di migliaia, come era successo ai tempi dell'apertura delle frontiere ai polacchi. Il primo gennaio cadono infatti le barriere temporanee che Londra aveva chiesto e ottenuto per tenere fuori dal mercato del lavoro i cittadini di Romania e Bulgaria, i nuovi Paesi membri.

Il mese scorso Cameron, pressato dall'ala conservatrice del suo partito e preoccupato per l'ascesa di Ukip, il partito anti-Ue e anti-immigrazione, aveva annunciato una serie di misure restrittive, tra cui la sospensione per tre mesi del diritto a ricevere il sussidio di disoccupazione. Lo stesso Governo peró aveva detto che si trattava di intenzioni che non sarebbe stato possibile concretizzare in tempo entro la scadenza del primo gennaio. Con un'accelerazione imprevista, invece, il premier ha fatto approvare la legge oggi, il giorno prima che il Parlamento vada in vacanza per le vacanze di Natale.

Gli immigrati Ue inoltre non potranno ricevere il sussidio di disoccupazione, che vale un minimo di 56,80 sterline (67 euro) a settimana, per piú di sei mesi a meno che non dimostrino di avere "una possibilitá concreta di trovare lavoro". Chi non parla abbastanza bene la lingua inglese non avrá diritto al sussidio. Le nuove misure prevedono anche maggori controlli sugli immigrati, che potranno essere espulsi con piú facilitá. Chi é senza impiego e senza fissa dimora o viene colto a chiedere l'elemosina, ad esempio, potrá essere espulso con effetto immediato e non potrá rientrare in Gran Bretagna per almeno un anno. Per porre fine allo sfruttamento della manodopera a basso costo, verrá quadruplicata a 20mila sterline per ogni lavoratore la multa per le imprese che impiegano immigrati pagandoli meno del salario minimo garantito.

Europa e immigrazione sono i due temi caldi in vista delle elezioni del 2015. Oltre al giro di vite sugli immigrati, Cameron ha promesso un referendum sulla Ue in caso di vittoria dei Tories. Secondo un sondaggio di YouGov reso noto ieri il 43% degli interpellati intende votare a favore di un'uscita immediata della Gran Bretagna dalle Ue, mentre il 37% vorrebbe restare parte dell'Unione. Con la sua netta presa di posizione Cameron si é posto in rotta di collisione con la Ue. L'ungherese Laszlo Andor, commissario Ue all'occupazione, la settimana scorsa ha accusato il premier britannico di "dare legittimitá alla xenofobia". Cameron ha detto di avere intenzione di sollevare la questione immigrazione al summit Ue di giovedí e venerdí.

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