Fuori dall'euro? Dai conti correnti ai mutui. Così in sei mosse si rischia un buco da 2.000 miliardi nelle tasche degli italiani
Quanto costerebbe agli italiani l'uscita dell'Italia dell'euro? Molto, forse troppo. Proviamo ad azzardare due conti, senza la presunzione che siano esaustivi, giusto per capire di che ordine di grandezza stiamo parlando. Eccoli
di Fabrizio Guidoni
1. Eurocrack per i risparmiatori / Il patrimonio
Prima di entrare nel dettaglio è necessario mettere sul tavolo delle ipotesi forti: di quanto si svaluteranno le varie asset class? C'è un dato di partenza sui cui convergono le idee degli analisti. L'addio alla moneta unica e il ritorno alla lira comporterebbe per la valuta nazionale una svalutazione intorno al 20-30 per cento. Con impatto al rialzo sul costo di materie prime come il petrolio e gas. Ed è una perdita di valore simile che gli esperti prevedono per case, terreni e simili, quelle che vengono definite attività reali. Ma cosa vuol dire in soldoni? Una cifra da lasciare senza fiato, pari a ben più di 1.000 miliardi di euro, ovvero oltre due milioni di miliardi delle vecchie lire, se si applica il valore del cambio (1 euro ogni 1.936 lire) con cui la nostra vecchia valuta è stata convertita nella moneta unica. La metà del valore del debito statale dell'Italia, tanto per capirci. Il conto è presto fatto. Come indicato solo pochi giorni fa da Banca d'Italia la ricchezza delle famiglie, nel complesso intorno agli 8.500 miliardi di euro, è in gran parte, probabilmente troppo, investita in attività reali, per l'impressionante cifra di 5.678 miliardi di euro. Ecco che il 20% di svalutazione abbatterebbe questo patrimonio a 4.542 miliardi di euro. E giù fino a 4.000 in caso la perdita di valore arrivi al 30 per cento.
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