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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2013 alle ore 14:56.

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Il cacciabombardiere svedese Saab JAS 39 Gripen si impone in Brasile sbaragliando il francese Dassault Rafale e lo statunitense Boeing F/A-18 Super Hornet. Dopo oltre 10 anni di dibattito senza decisioni, il governo ha annunciato l'acquisto di 36 velivoli da combattimento Gripen E/F-NG per un contratto valutato 4,5 miliardi di dollari. La decisione è stata resa nota dal ministro della Difesa, Celso Amorin.

Le forze brasiliane devono rimpiazzare una cinquantina di anziani F-5 rimodernati destinati alla dismissione dal 2017 e una dozzina di Mirage 2000 di imminente radiazione ottenuti nel 2005 dalla Francia per 80 milioni di dollari e impiegati come "gap-filler" in attesa della decisione circa il nuovo velivolo. Il programma FX-1 dovrà ora completarsi con le trattative finali circa assistenza tecnica e compensazioni per l'industria brasiliana prima della firma del contratto. La scelta del velivolo svedese (che impiego però diverse componenti statunitensi incluso il motore General Electric) che entrerà in servizio in Brasile a partire dal 2018, è dovuta a tre fattori come ha specificato il ministro della Difesa brasiliano: il prezzo inferiore a quello dei concorrenti (di almeno un miliardo di dollari), il maggiore trasferimento di tecnologie alla società aeronautica carioca Embraer garantito da Saab rispetto a Boeing e Dassault e i minori costi di gestione.

Le autorità brasiliane non hanno voluto rivelare "la classifica" tra i tre concorrenti ma è noto che i piloti brasiliani preferissero il jet svedese ai concorrenti. Washington aveva esercitato forti pressioni per favorire il Super Hornet anche se le recenti rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio della National Security Agency dei vertici governativi brasiliani non sta certo favorendo le relazioni bilaterali. Sconfitta che brucia anche a Parigi dove l'unico successo di export del Rafale riguarda l'India che ha però solo annunciato la scelta del velivolo francese da acquisire in 126 esemplari ma le trattative sembrano essere ancora in alto mare e il contratto (stimato oltre intorno ai 10 miliardi di euro solo per l'acquisto dei velivoli) non è ancora stato firmato. La Francia ha premuto per vendere Rafale e fregate Fremm alle forze brasiliane fin dal 2009, quando Nicolas Sarkozy ottenne dall'allora presidente Luiz Ignacio Lula da Silva, l'annunciò dell'apertura di negoziati "non esclusivi" per l'acquisto del Rafale.

Inoltre Parigi aveva già un conto in sospeso con il Gripen che ha sconfitto il Rafale anche nella commessa per il nuovo cacciabombardiere svizzero (22 esemplari). Il monomotore Saab è stato finora prodotta o ordinato in quasi 300 esemplari per le forze aeree svedesi (204), ungheresi (14), della Repubblica Ceca (14), del Sud Africa (26) e della Thailandia (12).

Il presidente Dilma Rousseff aveva del resto informato François Hollande, in visita a Brasilia la scorsa settimana, che il Rafale risultava era "troppo oneroso" per il bilancio della Difesa brasiliano. Del resto la scelta basiliana si basa anche sulla considerazione delle potenziali minacce da affrontare che in Sud America non vedono presenti jet da combattimento così avanzati da giustificare per Brasilia una corsa al riarmo in questo settore. Anzi, con il Gripen NG (Nuova Generazione) i brasiliani disporranno del velivolo più avanzato del continente insieme ai Sukhoi Su-30 che il Venezuela ha acquistato in Russia. La scelta del Brasile va quindi letta (come a suo tempo la decisione svizzera di acquistare il Gripen) nell'ottica della sostenibilità, cioè nel disporre di un velivolo i cui costi di gestione ne rendano possibile l'impiego prolungato e con un'elevata operatività.

Dopo le affermazioni dell'F-35 di Lockheed Martin nelle gare in Giappone (42 velivoli ordinati più altri 28 in programma in base al piano di riarmo annunciato nei giorni scorsi) e Corea del Sud il mercato dei jet da combattimento guarda ora al Medio Oriente dove sono in ballo commesse per decine di miliardi di euro che riguardano il rinnovo delle flotte aeree dei Paesi del Gulf Cooperation Council.

Tra Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar e Arabia Saudita sono in discussione forniture per circa 200 cacciabombardieri. A contendersele sono il Rafale francese e il Typhoon realizzato dal consorzio europeo Eurofighter (Eads, Bae Systems e Alenia Aermacchi) in una gara tutta europea che sembra attualmente vedere avvantaggiato il Typhoon.

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