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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2013 alle ore 08:45.

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L'intuizione di Sergio era stata dunque quella di iniziare ad aggiungere un bel capospalla in tessuto tecnico anti-vento e anti-pioggia e un maglione triplo filo in cashmere, poi declinati anche al femminile, le scarpe e le borse, la biancheria per la casa e tutto per il bambino, i pezzi su misura che arredano barche, elicotteri e aerei privati di chi può permettersi di sborsare cifre ingenti per assicurarsi la qualità. Per finire, un tocco di divertissement, cioè gli oggetti del desiderio per consumatori sofisticati, le riproduzioni in cashmere di auto storiche e altri pezzi da collezionisti.
«Non vogliamo trasformarci in concorrenti dei nostri clienti, i sarti e i confezionisti», ripeteva spesso Sergio, nel pieno rispetto di quel valore della correttezza che, nella sua Valsesia, può ancora adesso significare una semplice stretta di mano per chiudere un affare anche importante. E in effetti, nelle collezioni con l'etichetta Loro Piana che mano a mano sono cresciute in centinaia di declinazioni, mai si è verificata una sovrapposizione con l'abito classico da uomo, quello realizzato, appunto, con i pregiati tessuti sfornati dalla manifattura hi-tech vercellese. Lo stile Loro Piana è, piuttosto, quello dedicato al tempo libero di un uomo che, pur nelle giornate lavorative, non ha l'obbligo di sfoggiare il gessato con la cravatta.
Contestualmente allo sbarco nel prodotto confezionato, la Loro Piana ha ovviamente avviato una strategia di sviluppo nel retail diretto che ha portato i negozi monomarca a quota 130 (cui va aggiunta la distribuzione wholesale) e l'incidenza sui ricavi all'85%. L'apertura dello shopping online è stato un altro tassello, così come l'immagine del brand è stata nutrita con l'abbinamento alle regate veliche e al concorso ippico di Piazza di Spagna, per citare i principali eventi.
E ora? Sergio Loro Piana era stato nominato vicepresidente, come il fratello Pigi, della "nuova" azienda di famiglia ormai parte della galassia Arnault. L'uomo più ricco di Francia ha ovviamente garantito il mantenimento dell'italianità del marchio, una strategia ben precisa che è stata assicurata anche alle altre aziende italiane finite sotto l'ombrello di Lvmh. «Sono 40 anni che lavoro nella nostra azienda - ha detto Pier Luigi il giorno del closing - e con Sergio abbiamo fatto un grande percorso: per ora ci divertiamo ancora molto ma è giusto che adesso il lavoro vero lo facciano i giovani. Italiani o francesi che siano, poco importa».
Purtroppo nel quartier generale milanese non arriverà più Sergio, con il doppiopetto impeccabile, gli occhialini sulla punta del naso, la battuta sempre pronta e il pacchettino con la toma della Valsesia da portare a casa degli amici che lo invitavano a cena. Nel capitalismo italiano, d'ora innanzi, c'è un innovatore e un visionario in meno. E se ne sentirà la mancanza.
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Milioni di euro Nel 2012 per Loro Piana ricavi pari a 630 milioni (+13,1% sul 2011)
630
LA STORIA

1924
La fondazione
L'azienda nasce nel 1924 dall'ingegner Pietro Loro Piana. Dopo la seconda guerra mondiale, Franco Loro Piana, nipote di Pietro, prende in mano l'attività di famiglia, specializzata nel tessile d'alta gamma.
1975
L'ingresso dei figli
Sergio Loro Piana diventa amministratore unico e poco dopo ad con il fratello Pier Luigi.
Anni 90
Nuove sfide
La casa espande la produzione: dall'abbigliamento agli accessori tessili, dalle calzature ai regali e agli accessori per la casa.
2012
L'e-commerce
Sul sito web di Loro Piana si acquistano oltre duemila prodotti, spediti in Europa, Usa e Cina.
2013
L'acquisizione da parte di Lvmh
L'8 luglio 2013 Loro Piana è stata acquistata (80%) dalla multinazionale francese del lusso francese Lvmh.

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