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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2013 alle ore 13:29.
L'ultima modifica è del 24 dicembre 2013 alle ore 13:45.

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Basta con la politica dell'aggressione verbale, con la politica dell'urlo. Il premier Enrico Letta chiede che si torni alla «politica del dialogo e del rispetto per l'avversario». E lo fa senza nominare direttamente Beppe Grillo, che ieri era stato oggetto di alcuni suoi strali nella conferenza stampa di fine anno per il modo in cui attacca Giorgio Napolitano. Il presidente del Consiglio é stato questa mattina a Camaiore, in provincia di Lucca, per ricordare la figura del giornalista e politico Pierantonio Graziani, da lui definito «uno dei modelli politici della mia gioventù».

Si torni alla sobrietà
«O si torna alla sobrietà, soprattutto in tempi come questi, oppure non ci sono altre soluzioni possibili», ha detto Letta ricordando in Graziani le doti di «equilibrio e misura» dimostrate nella lunga carriera giornalistica e in quella politica. Il premier ha inaugurato quattro sale del municipio versiliese fra cui quella intitolata a Graziani, ex senatore della Democrazia cristiana e giornalista parlamentare della Rai scomparso nel settembre del 2007 all'età di 77 anni. Parlando ai presenti, Letta ha ricordato la sua amicizia personale con Graziani e il legame che ha avuto con lui sia quando ha lavorato al Tg1 come notista politico che quando é stato eletto al Senato nelle file della Dc.

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