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Questo articolo è stato pubblicato il 26 dicembre 2013 alle ore 10:51.
L'ultima modifica è del 28 dicembre 2013 alle ore 11:46.

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Via libera al decreto milleproroghe da parte del consiglio dei ministri. Lo annuncia il presidente del Consiglio Enrico Letta durante la conferenza stampa al termine del vertice a palazzo Chigi. Il provvedimento, che come ha deciso Palazzo Madama arriverà in Senato il 2 gennaio, contiene «le due norme più note, quelle che riguardano la materia fiscale che hanno a che vedere con il bilancio del Comune di Roma e quella cosiddetta degli affitti d'oro», spiega il premier. Il provvedimento più atteso (e scontato) è stata la proroga degli sfratti per chi presenta un reddito inferiore ai 21mila euro annui. Sugli altri temi c'era molta incertezza sui dettagli.

Affitti d'oro
Entra nel decreto anche la possibilità per le pubbliche amministrazioni di recedere dagli affitti degli immobili troppo onerosi, dopo che Cinque Stelle e Lega Nord hanno denunciato un emendamento nella legge di Stabilità, convertita in legge, che di fatto congela questa possibilità. Le amministrazioni pubbliche potranno recedere dalle locazioni passive entro il 30 giugno 2014. È quanto prevede la norma sui cosiddetti "affitti d'oro" prevista dal decreto Milleproroghe. Lo rende noto Palazzo Chigi nel comunicato diffuso al termine del Cdm.

Ritocco accise, Webtax e bonus mobili
Al termine della conversione del decreto Milleproroghe potrà essere deciso un aumento dell'accisa sui tabacchi dello 0,7% sui prodotti da fumo "e loro succedanei". Lo prevede il decreto Milleproroghe. Per quanto riguarda la la web tax. l'entrata in vigore dfella versione "light" del provvedimento è posticipata al 1° luglio 2014. Lo si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi. Inoltre, per quanto riguarda i bonus mobili viene chiarito che le detrazioni fiscali sono concesse per gli arredi degli immobili in ristrutturazione anche se l'importo complessivo supera il valore della ristrutturazione. In precedenza la cifra stanziata per i mobili non poteva superare quella spesa per la ristrutturazione.

Fondi strutturali
Via libera dell'Esecutivo a una riprogrammazione dei fondi strutturali Ue da 6 miliardi e 200 milioni, come anticipato dal Sole 24 Ore. Di questi, Letta chiarisce che «solo 1 miliardo e 200 milioni sono stati già impegnati nella legge di stabilità come garanzie per il credito alle imprese». Le risorse verranno impiegate a sostegno delle imprese, per il rilancio dell'occupazione, il sostegno alle economie locali e la lotta alla povertà. Soldi che «rischiavano di non essere utilizzati avendo un ciclo 2007-2013».

Per il credito alle imprese 1,2 miliardi
Scendendo nel dettaglio, Letta spiega che nel complesso 2,2 miliardi (di cui 1, 2 miliardi già impegnati nella legge di stabilità come garanzie per il credito alle imprese) vanno per il sostegno imprese, 700 milioni per misure per favorire il sostegno al lavoro e all'occupazione, 800 milioni per interventi di contrasto alla povertà e 3 miliardi a sostegno delle economie locali.

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