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Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2013 alle ore 20:45.

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attuazione del programma di governo".

Anche se molto è cambiato negli ultimi mesi nel campo politico e le procedure da seguire per le riforme costituzionali sono rimaste quelle originarie, queste riforme restano una priorità. Una priorità indicata al Parlamento già dai miei predecessori e riconosciuta via via da un arco di forze politiche rappresentate in Parlamento ben più ampio di quelle che sostengono l'attuale governo. E mi riferisco a riforme che soprattutto sono i cittadini stessi a sollecitare.

Alle forze parlamentari tocca in pari tempo dare soluzione - sulla base di un'intesa che anch'io auspico possa essere la più larga - al problema della riforma elettorale, divenuta ancor più indispensabile e urgente dopo la sentenza della Corte Costituzionale.
Dobbiamo tutti augurarci che il 2014 ci veda raggiungere risultati apprezzabili in queste direzioni.

Non posso a questo punto fare a meno di sottolineare come nel nuovo anno l'Italia sia anche chiamata a fare la sua parte nella comunità internazionale : dando in primo luogo il suo contributo all'affermazione della pace dove ancora dominano conflitti e persecuzioni. E a questo riguardo voglio ricordare ancora una volta l'impegno dei nostri militari nelle missioni internazionali, tra le quali quella contro la nuova pirateria cui partecipavano i nostri marò Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, ai quali perciò confermo la nostra vicinanza. E rivolgo un commosso pensiero a tutti i nostri caduti.

A una comune responsabilità per le sorti del mondo ci ha richiamato, nei suoi messaggi natalizi e per la giornata mondiale della pace, Papa Francesco con la forza della sua ispirazione che fa leva sul principio di fraternità e che sollecita anche scelte coerenti di accoglienza e solidarietà verso quanti fuggono da guerre, oppressioni e carestie cercando asilo in Italia e in Europa.

Queste supreme istanze di pace e di solidarietà mi spingono anche a un appello perché non si dimentichi quello che l'Europa, l'integrazione europea, ci ha dato da decenni : innanzitutto proprio la pace e la solidarietà. Anche in funzione di tale impegno molte cose debbono oggi certamente cambiare nell'Unione Europea. In tal senso dovrà operare l'Italia, specie nel semestre di sua presidenza dell'Unione, senza che nessuno degli Stati membri si tiri però indietro e si rinchiuda in un guscio destinato peraltro ad essere travolto in un mondo radicalmente cambiato e divenuto davvero globale.

Né si dimentichi - nel fuoco di troppe polemiche sommarie - che l'Europa unita ha significato un sempre più ampio riconoscimento di valori e di diritti che determinano la qualità civile delle nostre società. Valori come quelli, nella pratica spesso calpestati, della tutela dell'ambiente - basti citare il disastro della Terra dei fuochi - del territorio, del paesaggio. Diritti umani, diritti fondamentali : compresi quelli che purtroppo sono negati oggi in Italia a migliaia di detenuti nelle carceri più sovraffollate e degradate.

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