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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2014 alle ore 11:50.
L'ultima modifica è del 03 gennaio 2014 alle ore 17:21.

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Un sistema da rivedere e un abbonamento per pendolari e autotrasportatori. Mentre gli italiani pagano l'aumento dei pedaggi autostradali il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi annuncia la svolta. «Il sistema delle concessioni deve essere rivisto - ha detto durante l'intervento alla trasmissione 24Mattino di Radio 24 -. Innanzitutto perché da sei anni la domanda di traffico autostradale è diminuita. Dobbiamo garantire i contratti e la legge, ma dall'altra parte non si può continuare con questo meccanismo automatico».

Tempi maturi per rivedere le regole? «Io credo ci sia disponibilità e coscienza da parte del sistema concessorio - dice il ministro a Radio 24 - per rivedere un meccanismo che oggettivamente, appunto a fronte di un calo della domanda, ha dimostrato che va nella direzione opposta. Anche perché è interesse anche dei concessionari far sì che la domanda aumenti».

Tempi lunghi per una discussione che potrebbe aprirsi già nelle prossime settimane. Intanto potrebbe arrivare una rivoluzione per pendolari e autotrasportatori: «L'introduzione subito - ha annunciato Lupi ai microfoni di Radio 24 - di un sistema di abbonamenti anche sul sistema autostradale per le categorie che sono più deboli, pendolari e autotrasportatori». Con un obiettivo: «Se riuscissimo col sistema dell'abbonamento a ridurre i costi del 20% avremmo ridotto di molto l'impatto degli aumenti».

Il ministro Lupi è intervenuto anche sul tema del lavoro: «Diminuire le tasse che si pagano sul lavoro e aumentare i soldi in bustapaga agli operai». Così il ministro spenderebbe i soldi risparmiati con la diminuzione dello spread il ministro. «Se non cambiano le cose con lo spread a 200 risparmiamo 5-6 miliardi. Noi abbiamo vincolato il risparmio sulla diminuzione del debito pubblico tutto per ridurre il costo del lavoro, io li metterei lì e sulle famiglie, non li disperderei».

Lupi, infine, risponde così a Radio24 alle tre proposte di riforma della legge elettorale avanzate ieri da Matteo Renzi. «Delle tre proposte quella che ci sembra funzioni meglio e a cui i cittadini sono più abituati è quella dei sindaci. Prevede con chiarezza - spiega Lupi - chi deve governare e chi deve stare all'opposizione, prevede la possibilità di scelta come i consiglieri comunali vengono eletti dai cittadini, assegna un premio di maggioranza per poter governare». Tre elementi che fanno dire al ministro: «È una strada sulla quale penso si possa proseguire, e che deve essere fatta in tempi certi per poter prendere al balzo questa piccola fiammella di ripresa, per andare ad elezioni nel marzo 2015 con un paese che rivede la luce».

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