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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2014 alle ore 13:17.

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Respingere la ricorrente «tentazione» per la quale «il Vangelo si annuncia con le bastonate». No, «il Vangelo si annuncia con la dolcezza e l'amore». Queste le parole di Papa Francesco nell'omelia della messa alla Chiosa del Gesù, in ringraziamento per la canonizzazione di San Pietro Favre, primo compagno e successore di Sant'Ignazio de Lojola. Di lui, ha ricordato rilevandone lo straordinario zelo apostolico, «si diceva che non fosse mai fermo in nessun posto».


Un saluto ai gesuiti
Papa Francesco «ha voluto salutare« tutti i gesuiti «in modo da manifestare la sua fraternità spirituale profonda», ha riferito a Radio Vaticana il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, anch'egli gesuita e presente alla messa presieduta stamane da papa Francesco alla Chiesa del Gesù. «La messa - ha spiegato padre Lombardi - si é svolta in un clima estremamente sereno, tranquillo e gioioso. Bisogna pensare che é la Festa del Nome di Gesù, quindi la festa 'titolare' della Compagnia, che é dedicata appunto al Nome di Gesù, ed era molto bello poterla vivere insieme con il Santo Padre, tanto più adesso in questa occasione in cui é stato canonizzato da pochi giorni San Pietro Favre, che é il primo compagno di Sant'Ignazio. Ecco allora che eravamo anche aiutati a rivivere proprio l'ispirazione originaria della Compagnia di Gesù, la sua dedizione all'apostolato, ad un apostolato profondamente motivato dall'amore personale di Cristo».


Bisogna formare il cuore, altrimento formiamo piccoli mostri
«Bisogna formare il cuore. Altrimenti formiamo piccoli mostri. E poi questi piccoli mostri formano il popolo di Dio. Questo mi fa venire davvero la pelle d'oca». Questo è uno dei passaggi più forti della conversazione tra Papa Francesco e l'Unione superiori generali. Il lungo dialogo sulle sfide che la vita religiosa e l'intera Chiesa si trovano ad affrontare viene riportato da La Civiltà Cattolica nel numero che uscirà oggi alle 15. Il testo sarà scaricabile anche dal sito in italiano, inglese e spagnolo. Padre Antonio Spadaro, direttore della rivista della Compagnia di Gesù, seduto tra i 120 superiori generali ricevuti dal Papa il 29 novembre scorso, in 15 pagine registra il colloquio libero e spontaneo, facendo una cronaca commentata dell'incontro, anche alla luce del recente magistero di Papa Bergoglio. Tra i tanti temi trattati, la complessità della vita, fatta di grazia e di peccato; l'essere profeti nel nostro mondo, la fraternità, la denuncia della ''tratta delle novizie'' e di atteggiamenti quali ipocrisia e fondamentalismo, l'elogio della grande decisione di Benedetto XVI nell'affrontare i casi di abuso, l'importanza dei carismi, le sfide più urgenti, il rapporto tra i religiosi e i vescovi, la necessità della tenerezza, di sapere ''accarezzare i conflitti'', e di una scossa capace di svegliare il nostro mondo intorpidito.

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