Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2014 alle ore 15:32.
L'ultima modifica è del 05 gennaio 2014 alle ore 19:35.

My24
Papa Francesco (Ansa)Papa Francesco (Ansa)

Gli anniversari hanno un significato potente: a 50 anni esatti dal viaggio di Paolo VI, Papa Francesco ha annunciato oggi che andrà pellegrino in Terra Santa alla fine di maggio proprio sulle orme di papa Montini. «Nel clima di gioia, tipico di questo tempo natalizio, desidero annunciare - ha detto dopo il consueto Angelus - che dal 24 al 26 maggio prossimo, a Dio piacendo, compirò un pellegrinaggio in Terra Santa».

Una notizia subito ripresa dai media di tutto il mondo. Papa Francesco ha anche precisato che «le tappe saranno tre: Amman, Betlemme e Gerusalemme» e che «lo scopo principale é commemorare lo storico incontro tra il Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora, che avvenne esattamente il 5 gennaio, come oggi, di 50 anni fa». «Presso il Santo Sepolcro - ha anticipato Francesco - celebreremo un Incontro Ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Fin da ora vi domando di pregare per questo pellegrinaggio» che si annuncia altrettanto storico di quello precedente.

Il viaggio del gennaio 1964 in Terra Santa, primo di un Papa dell'epoca moderna fuori d'Italia, e l'incontro a Gerusalemme con il Patriarca Atenagora, cui seguì l'abolizione reciproca delle scomuniche tra cattolici e ortodossi, rappresentarono per Paolo VI, che utilizzò personalmente questa espressione, «come un colpo d'aratro, che ha smosso un terreno ormai indurito ed inerte», ha sottolineato in un editoriale il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian.
«Ci siamo abbracciati una prima volta, poi una seconda e di nuovo e di nuovo. Come due fratelli che si ritrovano dopo una lunga separazione», commentò Atenagora. «Avete tutti compreso che il mio viaggio non é stato soltanto un fatto singolare e spirituale: é diventato un avvenimento che può avere una grande importanza a livello storico, il punto di partenza di nuovi, grandi avvenimenti, che possono essere altamente benefici per la Chiesa e l'Umanità», disse Paolo VI alla prima udienza generale tenuta dopo il viaggio in Terra Santa del gennaio 1963. Parole che sono rimaste indelebili tra i fedeli e gli ossservatori di questioni vaticane.

L'evento storico successivo a quell'abbraccio fu la rimozione delle scomuniche reciproche, il 7 dicembre 1965, simultaneamente a Roma e al Fanar, il Vaticano ortodosso a Istanbul, l'antica Costantinopoli. Si poneva fine a dieci secoli di separazione e di penosi dissapori tra cristiani.

Da allora molti gesti nella stessa direzione sono stati compiuti dai successori dei protagonisti di allora ma, lamenta Papa Francesco che in maggio si recherà a Gerusalemme con Bartolomeo I, odierno patriarca ecumenico - che incontrò il 29 novembre 2006 a Istanbul Papa Benedetto XVI nel corso del suo viaggio in Turchia dopo la sua lectio magistralis di Ratisbona in cui Papa Ratzinger citava le forti critiche dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo nei confronti degli insegnamenti di Maometto - si sono trasformati in ulteriori reali passi avanti verso l'unità dei cristiani: le differenze teologiche emerse all'inizio del secondo millennio restano, sostanzialmente sul ruolo del successore di Pietro.

«A me spetta, come Vescovo di Roma, rimanere aperto ai suggerimenti orientati ad un esercizio del mio ministero che lo renda più fedele al significato che Gesù Cristo intese dargli e alle necessità attuali dell'evangelizzazione», ha però ammesso Francesco nell'Esortazione Apostolica «Evangelii gaudium», ricordando che «anche il papato e le strutture centrali della Chiesa universale hanno bisogno di ascoltare l'appello ad una conversione pastorale». Il 19 marzo 2013, in occasione della Messa di inizio del Ministero Petrino di Papa Francesco, si è recato in Vaticano; è la prima volta che un patriarca ortodosso ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione di un Pontefice dal Grande Scisma avvenuto nell'anno 1054, che ha diviso la Chiesa di Roma e la Chiesa Ortodossa. Un passo importante che trova oggi una risposta altrettanto generoso e lungimirante da parte di Papa Francesco che vuole incontrarlo a Gerusalemme.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi