Tutti sul carro. La corsa dei leader populisti all'attacco dell'Europa. Ecco chi sono
Il sogno europeo rischia di incrinarsi di fronte agli effetti devastanti della crisi del debito sovrano e all'aumento della disoccupazione. Una frattura che rischia di spaccare l'Unione in due realtà economiche distinte e sempre più conflittuali: un Nord ricco e un Sud in difficoltà costretto ad emigrare. Nel 2007 il 57% dell'opinione pubblica europea aveva una visione positiva dell'Unione. A pochi mesi dalle elezioni che dal 22 al 27 maggio rinnoveranno il Parlamento europeo dotato di nuovi poteri – come la scelta del presidente della commissione europea – tale percentuale si è ridotta al 30%. Il minimo storico di un processo di integrazione in difficoltà.
di Vittorio Da Rold
1. Austria / Gli eredi di Haider in testa
Quello che non era riuscito al controverso leader dell'estrema destra austriaca, Jorg Haider, potrebbe riuscire al suo successore, Heinz-Christian Strache, segretario dell'Fpö, come scrive Marco Di Blas, nel suo blog "Austria vicina". La bandiera antieuropea a Vienna è appannaggio del Partito liberal nazionale, gli eredi appunto di Haider, l'ex bestia nera dell'ex presidente francese Jacques Chirac. Se si andasse al voto oggi, in Austria , potrebbe vincere la destra liberal nazionale e anti europea. Il Bzö, altro partito di destra, non ha superato la soglia di sbarramento per l'ingresso nel Parlamento ed è destinato a scomparire. Il Team Stronach, altra formazione simile, si sta dilaniando in lotte intestine.
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