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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2014 alle ore 10:50.
L'ultima modifica è del 07 gennaio 2014 alle ore 12:23.

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È la nona montagna più alta del mondo con i suoi 8125 metri, l'unica tuttora inviolata d'inverno oltre al K2, nonostante 16 tentativi. Si trova in Karakorum ed è tristemente nota come "killer mountain", a causa dei tanti alpinisti che sono morti sulle sue pareti. È anche conosciuta come "la montagna dei tedeschi" grazie alla vittoriosa spedizione del 1953, che vide trionfare l'austriaco Hermann Buhl, il primo a raggiungere la vetta, partendo in solitaria e senza ossigeno dall'ultimo campo.

L'inverno 2013-2014 vedrà diverse spedizioni impegnate. Simone Moro ha scelto la via tracciata dal tedesco Hans Schell nel 1976 sul versante Rupal, abbandonata d'estate per la sua pericolosità con scariche di sassi e ghiaccio, che tuttavia dovrebbe offrire una linea relativamente sicura in condizioni invernali. Moro guida una formazione a tre con l'austriaco David Goettler e l'amico free rider Emilio Previtali, che avrà pure il compito di raccontare l'impresa. Sulla medesima via è in azione un team di quattro alpinisti polacchi, giunto al campo base qualche giorno prima degli italiani, che sta già attrezzando il percorso fino al terzo campo. Daniele Nardi sarà invece attivo sul lato Diamir, puntando all'inviolato sperone Mummery in solitaria. Il tedesco Ralf Dujmovits, infine, ha appena rinunciato al suo progetto di salire da solo la via Messner sempre sul lato Diamir, avendo giudicato eccessivo il rischio di caduta dei seracchi.

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