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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2014 alle ore 15:52.
L'ultima modifica è del 08 gennaio 2014 alle ore 22:29.

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Effetto crisi su Equitalia che nel 2013 ha evaso quasi 400mila rateizzazioni per un totale di 3 miliardi di euro. Non solo: l'agenzia di riscossione fa sapere che in cinque anni ha concesso pagamenti dilazionati a più di 2 milioni di contribuenti.

Dal 2008 il volume dei pagamenti in tranche è stato pari a 24,733 miliardi con un numero che ha superato i due milioni di pratiche. Il primato in Lombardia, dove sono state concesse 321mila rateizzazioni per un ammontare di oltre 5 miliardi, seguita dal Lazio che con 290.811 pratiche ha ottenuto benefici per 3,6 miliardi e in terza posizione la Campania con 283.587 "dossier" del valore di quasi 3 miliardi.

Il 77,2% delle rateizzazioni, fa sapere Equitalia, riguarda persone fisiche e il 22,8% società. Prendendo come riferimento gli importi, il 65,9% del valore è stato accordato alle imprese e il 34,1% a persone fisiche. L'identikit dei debiti con il Fisco fotografa anche una parcellizzazione del dovuto con una prevalenza schiacciante di importi fino a 5mila euro (71%), mentre i debiti tra 5 e 50mila euro e oltre questa soglia rappresentano rispettivamente il 25,8% e il 3,2%.

«Oggi la gestione delle richieste di rateizzazione – ha detto l'ad Benedetto Mineo – rappresenta una delle principali attività di Equitalia: nel 2013 più del 50% delle riscossioni è avvenuto tramite il pagamento dilazionato delle cartelle».

Equitalia ha anche ricordato le novità introdotte alla metà dell'anno scorso con un ampliamento delle tranche di pagamento da 72 fino a 120 (in 10 anni) e con un importo minimo di 100 euro. «Una volta ottenuta la rateizzazione e finché i pagamenti sono regolari – spiega l'agenzia – il contribuente non è più considerato inadempiente con gli enti creditori ed Equitalia non iscrive fermi o ipoteche, né attiva qualsiasi altra procedura cautelare ed esecutiva».

La rateizzazione inoltre è valida ai fini del rilascio del Durc (documento unico di regolarità contributiva) e il certificato di regolarità fiscale: entrambi i documenti sono necessari per le aziende che lavorano con la pubblica amministrazione.
Sul sito Equitalia, infine, è scaricabile un vademecum con tutte le procedure per l'accesso alle rateizzazioni.

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