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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2014 alle ore 13:29.
L'ultima modifica è del 10 gennaio 2014 alle ore 19:40.

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«Questa sentenza è una vergogna, un attacco alla libera espressione elettorale dei piemontesi». Sono le prime parole del presidente della regione Piemonte, Roberto Cota dopo la decisione del Tar di annullare il voto del 2010. «Faremo ricorso al Consiglio di Stato per chiedere vera giustizia, io continuerò a fare il Governatore, a lavorare per costruire. L'effetto di questa sentenza è di gettare nel caos la regione. In questi anni abbiamo toccato molti interessi e ora si vuole bloccare questa azione».
Si dice vittima di una persecuzione, aggiunge, «da parte della sinistra che tenta di ribaltare la situazione attraverso la via giudiziaria».

Questa dunque la reazione di Cota, dopo che l'annullamento del voto delle elezioni regionali del 2010 in Piemonte. Il Tar ha accolto il ricorso dell'ex presidente della regione Piemonte Mercedes Bresso e ha dichiarato nullo l'esito dell'elezione che aveva dato la vittoria, con uno scarto di 9mila preferenze, a Roberto Cota. Il dispositivo del Tribunale amministrativo stabilisce inoltre il ritorno alle urne. «Il Tribunale amministrativo regionale per il Piemonte accoglie il ricorso principale - recita il dispositivo reso noto nella tarda mattinata - e per l'effetto annulla l'atto di proclamazione degli eletti, unitamente agli atti presupposti oggetto di impugnativa, ai fini della rinnovazione della competizione elettorale».

A determinare la scelta del Tar, nella camera di consiglio che si è svolta ieri, la presenza nella corsa elettorale della lista "Pensionati per Cota", "viziata" dal reato di firme false per il quale è stato condannato, in via definitiva - due anni e otto mesi - il consigliere regionale Michele Giovine. Ora la Regione Piemonte potrebbe fare ricorso al Consiglio di Stato per ribaltare la decisione del Tar, che sancisce un ritorno anticipato alle urne dei piemontesi, un anno prima rispetto alla scadenza naturale del mandato di Cota. «Seppure in ritardo è stata fatta giustizia.

Bresso: giustizia è fatta
La sentenza è immediatamente esecutiva, anche se ci sarà il ricorso, riusciremo a andare al voto insieme alle amministrative e alle europee. Sono contenta soprattutto per il Piemonte, perché gira pagina» è stato il commento, a caldo, di Mercedes Bresso dopo una querelle durata quasi 4 anni.

«La grave lesione della democrazia - ha poi commentato l'ex presidente Bresso, replicando alle dichiarazioni del Carroccio - è che ci vogliano quattro anni a ottenere giustizia, questo è grave, è un problema che va affrontato a livello politico, per garantire certezza ai risultati elettorali». «Non dimentico i problemi nella nostra coalizione» ha aggiunto riferendosi alle irregolarità accertate per una delle liste a sostegno del centrodestra, ma ha ribadito : «Prima Cota se ne va e meglio è per il Piemonte».

«La sentenza - chiarisce l'avvocato Valentina Stefutti, membro del team di legali che ha sostenuto il ricorso di Mercedes Bresso - è subito esecutiva dunque la Giunta Cota di fatto non esiste più se non per le questioni ordinarie. Entro dieci giorni arriveranno le motivazioni e a partire da domani il presidente Cota, la Regione o lo stesso Iovine possono presentare ricorso. Il Consiglio di Stato ha venti giorni per fissare l'udienza e la decisione dovrebbe arrivare a stretto giro». I tempi del ricorso, dunque, dovrebbero essere compatibili con il voto alle prossime elezioni Europee, in primavera.

Lega, Salvini: domani tutti a Torino, giù le mani dal Piemonte
Per Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, si tratta di «un attacco alla democrazia». Il numero uno del Carroccio assicura, dalla sua pagina Facebook, che il partito continuerà con le sue battaglie e punta il dito contro i «i giudici di sinistra».
Intanto, Lega Nord domani in trasferta a Torino per manifestare contro la sentenza «anti-democratica» che ha annullato l'elezione del governatore del Carroccio, Roberto Cota. «Domani tutti a Torino. Giudici, comunisti e giornalisti: giù le mani dalla Lega e dal Piemonte», scrive il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che guiderà la manifestazione. Il corteo partirà dalla sede del Consiglio regionale alle 17 con arrivo di fronte alla prefettura in piazza Castello.

Chiamparino: se si vota, pronto a candidarmi
«Se nei prossimi mesi si andrà al voto anticipato per la Regione Piemonte vi sarà la mia disponibilità a una eventuale candidatura alla Presidenza della medesima che, naturalmente, non dipenderà solo da me». Così l'ex sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, dopo la sentenza del Tar che ha annullato le regionali 2010 del Piemonte.

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