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Questo articolo è stato pubblicato il 12 gennaio 2014 alle ore 08:42.

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«I surrealisti vedevano nelle gallerie urbane dei modelli per riflettere sulla modernità e sull'evoluzione delle grandi città. Ne esaltavano anche una dimensione fantastica, con quei negozi ormai un po' desueti». «Questo processo interessò anche il Pommeraye», conclude Péron. Sì, perché Breton visse a Nantes durante la Prima guerra mondiale. Lì conobbe Jacques Vaché, scrittore, e altri artisti irrequieti, che faranno di Nantes un faro del surrealismo. Si ritrovavano nel Passage Pommeraye o nelle strade vicine.
Anche alla Cigale, una brasserie, tripudio di ceramiche colorate, che molti anni più tardi nel film Lola diventerà il cabaret dove Anouk Aimée si metterà a cantare. A metà strada tra l'uscita del Passage e la Cigale, nell'hotel de France, la mattina del 6 gennaio 1919, Vaché venne trovato cadavere in una stanza, ucciso da un'overdose di oppio. L'ennesimo mistero di una città sfuggente.
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