Perché il massacro di Sabra e Shatila fu una macchia indelebile nella storia di Ariel Sharon
Nel 1982 gli israeliani costrinsero l'Olp di Yasser Arafat a ritirarsi da Beirut ma violando gli accordi con la forza multinazionale guidata dagli americani il ministro della Difesa Ariel Sharon fece circondare i campi profughi di Sabra e Shatila dove entrarono i falangisti cristiani libanesi, alleati di Israele, massacrando centinaia di persone, donne, vecchi e bambini. Quella strage lasciò una traccia indelebile su Sharon e sui rapporti tra Israele e i palestinesi
di Alberto Negri
7. Sabra e Shatila / La testimonianza di Elaine Carey del Daily Mail
7) Elaine Carey del Daily Mail, entrata nei campi di Sabra e Shatila, lasciò questa testimonianza: "La morte era dappertutto. Donne, vecchi, giovani bambini, giacevano sotto il sole cocente. La guerra israelo-palestinese aveva già portato come conseguenza migliaia di morti. Ma l'uccisione a sangue freddo di questa gente sembrava di gran lunga peggiore di ogni evento precedente". I decenni seguenti furono purtroppo una tragica conferma di quello che allora apparve davanti agli occhi dei testimoni: Ariel Sharon, tra i maggiori reponsabili di Sabra e Shatila, non era e non poteva certo diventare il De Gaulle di Israele.
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