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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2014 alle ore 23:12.
L'ultima modifica è del 25 giugno 2014 alle ore 23:06.

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Come avverrà lo smantellamento dell'arsenale
Ed ecco come avverrà lo smaltimento degli agenti tossici. Innanzitutto, l'estrazione dei materiali pericolosi - precursori chimici usati per produrre una sostanza letale come il Sarin e il gas mostrada, oltre a un quantitativo di gas mostarda già prodotto - sta richiedendo un complesso sforzo internazionale. Sette Paesi stanno attivamente contribuendo alle operazioni: Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Russia, Danimarca, Finlandia, Norvegia.

In particolare, il trasferimento fino al porto siriano di Latakia avviene sotto la responsabilità dell'esercito siriano, e con la scorta di convogli armati russi. Questo materiale viene poi messo a bordo dei due cargo resi disponibili da Danimarca e Norvegia, che hanno fornito altre navi per scortare il carico. Ulteriore protezione arriva da forze russe, mentre gli Stati Uniti hanno messo a disposizione materiali per il trasporto e la decontaminazione, la Cina ha fornito ambulanze e la Finlandia un team di emergenza in caso di incidenti. L'intero processo di distruzione dell'arsenale di Assad avviene sotto la supervisione dell'Opac - che attraverso attività di fund raising ha raccolto oltre 10 milioni di euro solo per ispezionare i siti siriani - e con il sostegno finanziario di 14 Paesi.

A bordo della Cape Ray due stazioni di smaltimento da 7 milioni di euro
Il cargo americano è lungo 648 piedi e pesa 22mila tonnellate: la Cape Ray è di proprietà dell'amministrazione marittima Usa, ed è dotata di due sistemi di smaltimento attraverso idrolisi (utilizzando reagenti come ipoclorito di sodio, acqua o idrossido di sodio). Si tratta di stazioni mobili per la distruzione delle armi chimiche che valgono approssimativamente 3,6 milioni ciascuna. Questo processo di smaltimento potrebbe durare fino a 45 giorni.

C'è da precisare, infine, che nessuno degli agenti chimici è attualmente montato sulle armi (missili) e questo elimina il processo - molto pericoloso - di separazione tra agenti chimici tossici ed esplosivi che fanno parte della dotazione del missile.

La distruzione avverrà nel Mediterraneo
L'operazione avrà inizio quando la nave americana si troverà già al largo, in acque internazionali, molto probabilmente nel Mediterraneo. «Il luogo scelto per la neutralizzazione delle armi chimiche siriane - spiega Valentina Baiamonte, collaboratrice Onu di Ginevra - è stato argomento di accesi dibattiti sin da quando, verso la fine di ottobre, Assad ha dichiarato di voler eliminare il suo arsenale chimico.

L'amministrazione Obama, infatti, aveva sin da subito accettato di mettere a disposizione una nave statunitense per distruggere le armi in acque internazionali e, già a partire da dicembre, quando le armi chimiche si trovavano ancora nei siti di stoccaggio siriani, la comunità internazionale aveva discusso in merito alla possibilità di distruggere le armi chimiche nel Mediterraneo». In realtà «si è tentata anche la strada della neutralizzazione delle armi su terraferma - precisa - ma nessuno Stato ha accettato di mettere a disposizione un sito adatto (Albania e Croazia hanno fortemente osteggiato questa proposta). Alla fine, la scelta è caduta sulle acque internazionali del Mediterraneo».

Una parte di agenti tossici sarà smaltito in Gran Bretagna
Infine, oltre alla maxi operazione a bordo della nave Usa, una quantità di prodotti chimici - circa 150 tonnellate di agenti chimici industriali - verranno trasferiti in Gran Bretagna e smaltiti lì da una società specializzata: solo questo titpo di operazione dovrebbe costare circa 1,2 milioni di euro.

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