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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2014 alle ore 19:09.
L'ultima modifica è del 16 gennaio 2014 alle ore 21:17.

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«Le verifiche non hanno evidenziato alcuna condotta illecita né alcuna condotta corruttiva di Eni e non hanno evidenziato l'esistenza di contratti di intermediazione tra Eni e le terze parti oggetto di indagine». È il risultato dell'esame da parte del cda di Eni, si legge in una nota, degli esiti delle verifiche promosse dalla società e realizzate da soggetti terzi sulle attività algerine oggetto di indagine da parte dell'autorità giudiziaria.

«In linea con lo spirito di massima collaborazione e trasparenza tenuto da Eni con i soggetti inquirenti, le verifiche saranno immediatamente messe a disposizione delle autorità competenti» prosegue la nota.

Il cda, si legge ancora, «ha inoltre preso atto delle azioni di discontinuità organizzativa e gestionale, e delle verifiche promosse dalla controllata Saipem e comunicate da quest'ultima lo scorso 17 luglio. Nel rispetto dell'autonomia gestionale di Saipem, in quanto società quotata, Eni continuerà a monitorare l'esito degli accertamenti e le iniziative Saipem ancora in corso».

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