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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2014 alle ore 13:05.
L'ultima modifica è del 16 gennaio 2014 alle ore 18:30.

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La crisi e i tanti paletti normativi introdotti negli ultimi anni fanno allentare la presa di Equitalia che si concentra sempre più sui grandi debitori. Almeno stando ai risultati della riscossione 2013 resi noti nella mattinata di giovedì 16 gennaio dal concessionario pubblico della riscossione: nel 2013 sono stati riscossi oltre 7,1 miliardi di euro con un calo del 5% rispetto al 2012 e due terzi delle somme recuperate - precisa l'ad di Equitalia, Benedetto Mineo - provengono da debitori con ruoli superiori a 50mila euro. In calo anche i costi di produzione, amministrativi e di personale che hanno consentito di portare al 60% la riduzione del costo per euro riscosso dal 2006 ad oggi.

Il calo degli incassi: pesano le rateazioni
Il calo degli incassi della riscossione, come già segnalato dalla Corte dei conti il 13 dicembre scorso, è da imputare principalmente alla crisi economica ma anche ai ripetuti interventi del legislatore che dal decreto Sviluppo 2011 (Dl 70/2011) hanno rivisto le regole e gli strumenti della riscossione coattiva.

Tra queste le rateizzazioni che, come ricorda la nota diramata da Equitalia, hanno toccato quota 398mila per un valore complessivo che supera i 2,9 miliardi di euro. Nel complesso le dilazioni di pagamento delle somme iscritte a ruolo concesse ai contribuenti e ai cittadini in difficoltà ammontano a 2,2 milioni per un ammontare di 24,7 miliardi pari a più del 50% del valore del riscosso.

Tra l'altro a inizio novembre è entrata in vigore la nuova dilazione fino a 120 rate, che però si può richiedere in caso di gravi difficoltà economiche e solo se si rispettano determinati parametri.

Recuperati 3,8 miliardi per conto delle Entrate
Degli oltre 7 miliardi riscossi 3,8 miliardi arrivano dalla lotta all'evasione e sono stati recuperati per conto dell'agenzia delle Entrate, 1,7 miliardi riguradano i recuperi contributivi e i restanti 1,6 miliardi riguradano tutti gli altri enti.Per avere un quadro completo dei risultati conseguiti manca all'appello il numero dei ruoli affidati a Equitalia ma al di là di questo resta il fatto che le misure introdotte negli ultimi due ani per attenuare la morsa della riscossione in presenza di crisi finanziarie oggettive hanno portato le società del gruppo Equitalia a incassare di meno. Lo stesso Mineo, infatti, ricorda che Equitalia pone sempre più «attenzione ai casi critici di oggettiva difficoltà economica e le procedure di recupero si stanno concentrando, come negli anni passati, sulle fase di inadempienza più elevate, cioè nei confronti dei contribuenti recidivi che per anni hanno sottratto risorse a danno dell'intera collettività».

Costo della riscossione
Equitalia segnala anche la riduzione del costo della riscossione, che sempre stando alla nota diramata dall'agente della riscossione, dal 2006 è stato ridotto del 60% per euro riscosso. Anche nel 2013, infatti, Equitalia ha proseguito con la sua spending review. Il taglio dei costi di produzione, amministrativi e del personale e che ha portato nel triennio 2010-2012 ha portato risparmi per 107 milioni di euro. Dal punto di vista societario si sono ridotte anche le "poltrone" e i gettoni. Nel 2013 Equitalia ha incorporato la controllata Equitalia Servizi, proseguendo nel percorso di riorganizzazione avviato negli anni passati. Equitalia ha proceduto a una progressiva integrazione delle varie società di riscossione passando dall'iniziale assetto a sole 3 società agenti della riscossione (Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud), oltre alla holding Equitalia Spa ed Equitalia Giustizia, con significativa riduzione dei componenti degli organi societari, pari a 240 unità, e dei relativi costi per un importo di circa 6 milioni di euro.

L'aggio però non cala
Nonostante i risultati positivi segnalati da Equitalia, va segnalato comunque che l'aggio della riscossione (il corrispettivo per l'attività di recupero) già ridotto all'8% dal 1° gennaio 2013 non ha subito ulteriori riduzioni, come pure aveva previsto il decreto del fare (Dl 69/2013) che aveva anticipato al 30 settembre scorso il termine per rideterminare i costi a carico del contribuente.

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