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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2014 alle ore 11:27.
L'ultima modifica è del 17 gennaio 2014 alle ore 12:00.

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Saranno Lombardia e Campania ad aggiudicarsi la fetta più ampia di risorse contro la dispersione scolastica. A prevederlo è la tabella allegata al decreto attuativo che fissa i criteri per la distribuzione dei 15 milioni (3,6 milioni nell'anno scolastico 2013/2014 e 11,4 nel 2014/2015) stanziati dal dl "L'Istruzione riparte" e che è in attesa del parere della Conferenza unificata. Una volta emanato il testo in via definitiva arriverà un bando nazionale che fisserà i requisiti e termini per la presentazione dei progetti da parte delle scuole. Ogni istituto dovrà scegliere due obiettivi tra i tre fissati dal testo: lotta agli abbandoni, rafforzamento delle competenze (specie in lettura e matematica) e integrazione degli alunni stranieri. La valutazione delle domande spetterà agli uffici scolastici regionali.

La ripartizione delle risorse
La dispersione scolastica è una delle principali emergenze con cui la scuola italiana deve confrontarsi quotidianamente. Lo dicono i numeri. Secondo le ultime rilevazioni del Miur, gli early school leavers (cioè i giovani dai 18 ai 24 anni d'età che hanno la sola licenza media e hanno abbandonano gli studi o qualsiasi altro tipo di formazione) lungo la penisola erano al 17,6% nel 2012. Un risultato che ci pone al quartultimo posto nell'Ue a 27 e che rende ancora parecchio distante l'obiettivo di scendere al di sotto del 10% previsto da Europa 2020. Per dare un segnale in controtendenza con il decreto legge "L'Istruzione riparte" di novembre il ministro Maria Chiara Carrozza ha scelto di dedicare 15 milioni nel biennio al perseguimento di questo obiettivo. In base alla tabella allegata al dm attuativo, che tiene conto sia della popolazione che del tasso regionale di dispersione, la fetta più ampia di risorse se le aggiudicherà la Lombardia (2,2 milioni), davanti alla Campania (1,8 milioni) e al Lazio (1,5 milioni). Fanalino di coda il Molise con 22mila euro, che tra l'altro è l'unico territorio già al di sotto del 10 per cento.

Gli obiettivi dei progetti
Sarà un bando nazionale a fissare i termini e le modalità di avvio del programma nazionale anti-dispersione previsto dal dl Carrozza. Che dovrà servire a ridurre gli abbandoni in corso d'anno o tra un anno e l'altro, a far diminuire debiti formativi, ripetenze, assenze e sanzioni disciplinaria migliorare i risultati dei test Invalsi in matematica e lettura. Ogni scuola potrà presentare un progetto con l'individuazione di due dei tre obiettivi a disposizione (lotta agli abbandoni, rafforzamento delle competenze e integrazione degli alunni stranieri) e l'indicazione di eventuali partner esterni. Al suo interno dovranno essere presenti due diverse tipologie di azioni: formazione di gruppi con 7-10 studenti scelti tra quelli più a rischio a cui fare recuperare gli strumenti di base e laboratori pomeridiani per attività culturali, artistiche, sportive e ricreative. Per queste azioni servirà un modulo di base diverso a seconda che si tratti di istituti comprensivi, circoli didattici e scuole medie oppure di superiori. Per queste ultime ci si concentrerà sul biennio dell'obbligo aiutando a verificare se la scelta della scuola è stata giusta oppure a ri-orientarli su un altro percorso di studi.

I criteri per la valutazione
La valutazione delle proposte spetterà ad apposite commissioni nominate dai direttori degli uffici scolastici regionali. A disposizione ci saranno al massimo 100 punti. Così ripartiti: 35 per i requisiti di efficacia ed efficienza (cioè risultati attesi e impatto rispetto agli obiettivi); 35 per la capacità di innovazione; 20 per la presenza di partner esterni alla rete scolastica (università, enti locali, associazioni); 10 per la trasferibilità ovvero l'aver già sperimentato con successo la stessa iniziativa in altre scuole.

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