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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2014 alle ore 21:24.
L'ultima modifica è del 18 gennaio 2014 alle ore 13:53.

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Il segretario del Pd Matteo Renzi incontrerà domani pomeriggio il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi nella sede Pd di largo del Nazareno (malgrado le polemiche dei giorni scorsi in casa Pd). Lo ha detto Renzi ospite delle Invasioni Barbariche. L'incontro è fissato alle ore 16 nella stanza del segretario del Pd. Sarà presente «Letta zio», ovvero Gianni Letta. Con Renzi ci sarà Guerini.

Riforme davvero o suicidio di massa
«Sono 20 anni che l'Italia fa figuracce, siamo al bivio o la classe politica romana organizza un grande suicidio di massa oppure le riforme le facciamo davvero», ha aggiunto Matteo Renzi. E ancora: «Le regole si fanno insieme, stringenti, chiare. Questa legislatura ha segnato fallimento della riforma costituzionale, dell'elezione del presidente della Repubblica, l'arrivo delle larghe intese poi diventate medie e ora striminzite... siccome gli italiani non mangiano pane ed elezioni facciamo le cose concrete. Ora facciamo una legge chiara e chi vince vince e governa cinque anni». L'obiettivo è fare le regole «insieme a Berlusconi» per evitare di doverci ancora «governare insieme».

Basta con i ricatti dei partitini
Il primo criterio da utilizzare per la nuova legge elettorale è: «Basta al ricatto dei partitini, che non devono essere più decisivi per governare». Scelta civica e i popolari per l'italia «hanno lo zero virgola, se non il due virgola. Non è giusto che possano avere il diritto di veto».

Se accordo vero con Fi, Ncd ci sta
Quanto alle minacce di crisi di Ncd e degli altri piccoli partiti della maggioranza, in caso di accordo Pd-Forza Italia sulla legge elettorale, Renzi avverte: «Secondo me se c'è un accordo vero tra Pd e Forza Italia anche Alfano ci sta». Il riferimento è a un'ipotesi di mediazione alla quale si starebbe lavorando in queste ore che consentirebbe ai partiti più piccoli di non scomparire. E rilancia sull'abolizione del Senato elettivo, da offrire al Cavaliere come condizione per siglare un patto sulla riforma elettorale sul modello spagnolo: «Vediamo se domani Berlusconi ci sta, da soli le riforme non si fanno»

D'Attorre? Non metta bastoni tra le ruote
Il segretario Pd replica anche all'aut aut lanciato da bersaniani come Alfredo D'Attorre, che ha minacciato la fine della maggioranza in caso di patto Renzi-Berlusconi sul modello spagnolo. Prima fa una battuta: «Non dirò D'Attorre chi per evitare che si dimetta anche lui» (come l'ex viceministro dell'Economia Stefano Fassina, ndr). Poi attacca: «È il solito giro di persone come D'Attorre che non si ricordano che un mese fa i cittadini mi hanno chiesto di fare velocemente e lui non dovrebbe mettere i bastoni tra le ruote».

A Letta: stai sereno non ti voglio fregare il posto
Renzi inoltre tranquillizza il premier Letta sulle sue reali intenzioni. Nessuna crisi di governo. Nessun voto anticipato in primavera. Nessun cambio della guardia in corsa a palazzo Chigi. E lancia un hashtag per twitter #Enricostaisereno, perché «nessuno ti vuol fregare il posto».

Cosa fa bene Letta? La politica estera, lì è grande
Certo, dopo non aver risparmiato bacchettate al governo colpevole di muoversi al «rallentatore», Renzi riconosce a Letta una cosa che fa bene, ma è la politica estera. «Quando si occupa di politica estera è il più grande in assoluto, lo stimo moltissimo», chiosa il segretario.

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