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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2014 alle ore 20:20.
L'ultima modifica è del 20 gennaio 2014 alle ore 20:42.

E ancora, vantandosi delle stragi: «Quelli si meritavano questo e altro! Questo è niente quello che gli feci io! Gli ho fatto, però meritavano. Se ci fosse stato qualche altro avrebbe continuato e non hanno continuato e non hanno intenzione di continuare, nessuno». E il boss corleonese, sempre il 30 ottobre, rivendica le sue gesta e sembra che nessuno in Cosa nostra riesca a seguire le sue orme. Tanto che Lo Russo dice: «E così subiscono sempre, così subiscono, subiscono, subiscono e continueranno a subire». E sempre riferendosi ai magistrati Riina dice: «Si ingalluzziscono , proprio si ingalluzziscono... perché c'è la popolazione che li difende, che li aiuta. Quelli però che devono andare a fare la propaganda là, sono quelli che devono andare a fare la propoaganda. Hanno lo scopo in testa per uno "strumentio" completamente e le persone sono con loro..."Mi viene una rabbia, ma perché questa popolazione non vuole ammazzare a nessun magistrato? A tutti... ammazzarli, proprio andarci armati e vedere...».
Il vecchio capo corleonese nei confronti di Matteo Messina Denaro, colpevole secondo Riina di «non interessarsi a noi. A me dispiace dirlo - dice Riina -, questo che fa il latitante che fa questi pali questi pali eolici... i pali della luce. Questo si sente di comandare, si se te di fare luce ovunque, fa luce, fa pali per prendere soldi, per prendere soldi». La critica di Totò Riina a Matteo Messina Denaro si fa ancora più aspra quando il padrino corleonese fa riferimento al padre della primula rossa di Cosa nostra, don Ciccio Messina Denaro, ex capomandamento di Castelvetrano morto nel 1998: «Suo padre era un bravo cristiano - dice Riina -. A lui gli ho dato la possibilità di muoversi libero... però era un cristiano perfetto, un cristiano, un orologio, lo chiamavo 'u rugiteddu' (l'orologio ndr). Questo qua, questo figlio lo ha dato a me per farne quello che ne dovevo fare, è stato qualche 4 o 5 anni con me, impara bene, minchia, tutto in una volta, si è messo a fare luce e... tutti i posti a fare luce. Che vuoi, fanno altre persone e a noi ci tengono in galera, sempre in galera, però quando siamo liberi li dobbiamo ammazzare».
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