Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2014 alle ore 10:15.
L'ultima modifica è del 05 febbraio 2014 alle ore 13:04.

My24

Tempi ancora lunghi nel penale, spazio a nuove misure deflattive
Sul fronte della giustizia penale, la durata risulta «in tendenziale decrescita» per Corti d'appello e Procure, ma non a livello di Tribunali. Per questo, il Guardasigilli auspica nuovi meccanismi di deflazione del carico giudiziario «capaci di eliminare, già in fase di indagine, gli accertamenti che, per la modestia degli interessi concretamente in gioco, non meritano il vaglio processuale». Occorre poi puntare sui riti alternativi senza dibattimento ed agire risolutamente sul sistema delle notificazioni degli atti giudiziari, insieme ad una « calibrata revisione del meccanismo delle impugnazioni, nella prospettiva di rafforzare la vocazione accusatoria del processo e la funzione di garanzia dei ricorsi».

Processi lenti, per gli indennizzi un debito nel 2013 di 387 milioni
Nella relazione, trova spazio anche l'analisi di una delle piu' proccupanti voci di bilancio della giustizia: il risarcimento ai cittadini per l'eccessiva durata dei procedimenti, disciplinato con le norme della cosiddetta "legge Pinto". Tale voce costituisce «larga parte del contenzioso seguito dal Ministero, nonostante i segnali di un progressivo aabbattimento», spiega Cancellieri, e rappresenta « ancora una voce importante del passivo del bilancio della Giustizia, la cui eliminazione va posta come prioritario obiettivo». Da registrare, causa l'alto numero di condanne da parte della Corte dei diritti dell'Uomo, e i limitati stanziamenti sul relativo capitolo di bilancio,il « forte accumulo di arretrato del cosiddetto debito Pinto che, ad ottobre 2013, ammontava ad oltre 387 milioni di euro».

Ritardo nei risarcimenti Pinto, sul tavolo altri 1.000 ricorsi alla Cedu
Ai ritardi della giustizia si aggiungono poi i ritardi del ministero a provvedere all'indennizzo, che impongono nuove spese e riaprono ai cittadini la strada di Strasburgo: sono infatti «circa 1.000 i ricorsi proposti alla Corte Europea dei Diritti Umani per lamentare il pagamento ritardato degli indennizzi, che comporteranno ulteriori esborsi a carico dello Stato per porre fine al contenzioso e per i quali è stato presentato un Piano di rientro da attuarsi entro il prossimo settembre».

Sistema giustizia in sofferenza nonostante alta produttività toghe
Nel funzionamento del sistema giudiziario, spiega ancora la ministra, «pur a seguito dei numerosi interventi introdotti negli ultimi anni, la situazione non è ancora soddisfacente», e sottolinea « l'eccessivo carico di lavoro che affligge gli uffici giudiziari».«Il sistema continua ad essere in sofferenza nonostante la risposta offerta dalla magistratura italiana che l'ultimo rapporto della Commissione europea per l'efficienza della giustizia colloca ai primi posti in termini di produttività. Siamo in presenza di un fenomeno imponente di dilatazione, in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi, del lavoro giudiziario provocato non solo da un aumento della litigiosità nel campo civile o della attività criminale in campo penale», conclude Cancellieri.

Tra le cause, l'aumento delle fattispecie penali
Tra le cause della "sofferenza" della Giustizia italiana, il Guardasigilli indica la «dilatazione delle fattispecie penalmente rilevanti», che ha «contribuito a produrre un intasamento del sistema» giudiziario. «Siamo in presenza di un fenomeno imponente di dilatazione, in termini quantitativi, ma soprattutto qualitativi, del lavoro giudiziario provocato non solo da un aumento della litigiosità nel campo civile o dell'attività criminale in campo penale - aggiunge la ministra - le cause sono molteplici e hanno le loro radici anche nelle trasformazioni in atto nelle società moderne, caratterizzate da rapida evoluzione dei processi economici e accrescimento dei diritti e interessi diffusi».

La crisi non giustifichi l'immobilismo
In un altro passaggio delle sue comunicazioni (poi approvate a tarda mattinata dall'aula con una risoluzione di maggioranza che vede 296 voti favorevoli, 142 contrari e 32 astenuti) il ministro della Giustizia sollecita iniziative e risposte ai problemi nonostante la crisi in atto: «L'attuale condizione di difficoltà in cui versa il sistema giudiziario non deve far prevalere l'erronea convinzione che le cose non possano migliorare, né costituire un alibi per l'immobilismo. Tutti possiamo contribuire a far sì che l'ottimismo della volontà prevalga sul pessimismo della ragione».

Il M5S presenta nuova mozione di sfiducia sulla Cancellieri
La relazione del Guardasigilli dà lo spunto al Movimento 5 Stelle per presentare un'altra mozione di sfiducia sull'azione del ministro Cancellieri dopo quella seguita al "caso Ligresti". Nel sollecitare il voto dell'Aula già oggi, a poche ore dalla relazione della ministra, Vincenzo Santangelo, capogruppo M5S al Senato ribadisce «l'inadeguatezza, incompetenza e l'inopportunità della figura della signora Cancellieri a svolgere il ruolo di Ministro della Giustizia», e ricorda i giudizi negativi su via Arenula del neo segretario Pd, Matteo Renzi, espressi pochi mesi fa. «Che cosa farà ora il Pd? "Se fossi in Parlamento..., diceva Renzi. Ma Renzi - conclude Santangelo - non era in parlamento, bensì in campagna elettorale per il suo nuovo incarico da segretario del PD. Noi invece in Parlamento ci siamo e non permetteremo che tutta la questione cada nel dimenticatoio».

Shopping24

Dai nostri archivi