Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2014 alle ore 20:23.
L'ultima modifica è del 21 gennaio 2014 alle ore 22:01.

My24

«Volevo preferenze ma netta ostilità Forza Italia»
Nella sua enews il segretario Pd difendere l'impianto dell'accordo con Berlusconi sulla legge elettorale. «Ci fosse stata questa legge la volta scorsa, Berlusconi e Bersani se la sarebbero giocata al ballottaggio, altro che larghe intese. Si evita del tutto - scrive - il rischio della palude». Poi torna su uno dei temi più contestati, la mancanza delle preferenze. Lo fa confessando di essere «un sostenitore delle preferenze». Ma poi spiega: «Purtroppo sul punto si è registrata una netta ostilità di Forza Italia».

«Partitini arrabbiati? Si arrangiano»
Renzi a Porta a Porta risponde picche anche a Scelta civica che chiede di abbassare la soglia di sbarramento dell'Italicum. «Con tutto il rispetto, si mette la soglia di sbarramento proprio per evitare il ricatto dei partitini. I partitini si arrabbiano? Si arrangiano. Basta al potere di ricatto»

«Se Alfano convince Cavaliere ok a modifiche»
Ma il segretario Pd, a Porta a Porta, non chiude alle modifiche: «Se Alfano convince Forza Italia a modificare le soglie di sbarramento, le cambiamo. Se tutti son d'accordo in Parlamento, si cambia». E pianta paletti precisi: «In Parlamento si possono fare cambiamenti alla legge elettorale, ma nel Pd si fa quello che ha deciso la direzione». E ancora: «Non può chiedere le preferenze chi fino a un mese fa diceva che era contro».

«Se accordo non va bene chiamate Goldrake»
Renzi difende insomma l'impianto complessivo dell'accordo con il Cavaliere. «Trovo sconcertante - attacca - non la discussione sulle preferenze ma che a fronte di un quadro che mette il Senato gratis, le Regioni a dieta, un taglio di 1 miliardo ai costi della politica, il ballottaggio, il premio di maggioranza» si protesta. E poi polemico: «Chiamate Goldrake, più di così non potevo arrivare».

Alfano: appello a Berlusconi-Renzi per preferenze
Non si fa attendere la replica del leader del Ncd Angelino Alfano. Al Tg1 pur definendo «buona» la struttura della proposta di nuova legge elettorale, il vicepremier lancia un appello a Silvio Berlusconi e Matteo Renzi «affinché siano inserite le preferenze» nella nuova legge elettorale. Poi torna sul Letta bis: «Siamo per rilanciare l'azione di governo attraverso un nuovo governo Letta. Non ne facciamo un problema di sedie e di poltrone».

Renzi: Ora avanti su scuola e lavoro, governo non ha più alibi»
Sulla sua enews Renzi torna poi a chiedere un cambio di passo al governo, con la rapida messa a punto del patto di maggioranza. A iniziare da lavoro e scuola. «Adesso che la strada per le riforme è decisamente in discesa - scrive Renzi - adesso che abbiamo dimostrato che la politica quando vuole decide, è il momento di concentrarsi su tre cose. L'elenco di provvedimenti di "Impegno 2014" da approvare rapidamente. Il piano per il lavoro. La grande campagna sulla scuola e per la scuola». E poi chiosa: «Adesso possiamo dire che questa legislatura e questo governo non hanno più alibi, è il momento di correre. Basta chiacchiere, bisogna fare».

«Rimpasto? A Letta ho detto "fai tu", non chiederò nemmeno sgabello»
Il segretario Pd, infine, continua a dirsi disinteressato al rimpasto. «La discussione sul rimpasto è durata da 17 ai 18 nanosecondi - ha dichiarato a Porta a Porta -. Ad Enrico ho detto: per me fai tu. Se vuoi chiedere una mano, te la diamo ma non da me. Non avrai mai da me la richiesta di uno sgabello, di uno strapuntino. L'idea che si fa politica per trattare le poltrone non esiste».

Legge elettorale, Vendola, inaccettabile, ingordigia "grandi"
Intanto anche il leader di Sel Nichi Vendola critica la proposta di riforma elettorale di Matteo Renzi. «È inaccettabile per l'abnorme premio di maggioranza e la soglia di sbarramento molto alta che non ha nessun paese europeo ad eccezione della Grecia: questo è un modo per esprimere l'ingordigia dei grandi partiti», dichiara al Tg3. Vendola bolla poi come «chiacchiericcio» l'ipotesi di un ingresso di Sel nel Pd: «Un conto è costruire una coalizione, un altro è entrare dentro il Pd, fondersi e confondersi. Tra noi e il Pd c'è un muro che è il governo Letta»



Shopping24

Dai nostri archivi