«Ucraina sull'orlo della guerra civile». Il primo capo di Stato (dopo la fine dell'Urss) scuote il Parlamento

Leonid Kravchuk (Epa)

L'Ucraina si trova «sull'orlo di una guerra civile» e bisogna sviluppare «un progetto per risolvere il conflitto». Lo ha affermato il primo presidente ucraino, Leonid Kravchuk (1991-1994) all'indomani del disfacimento dell'Unione Sovietica, intervenendo in Parlamento all'inizio della seconda giornata della seduta straordinaria convocata per trovare una soluzione pacifica alla grave crisi politica che sta attraversando il Paese.

Rivolgendosi ai 402 deputati presenti in aula (su 450), Kravchuk ha affermato che non sarà possibile trovare una soluzione pacifica alla crisi se «la maggioranza costringerà l'opposizione a stare in ginocchio», ma «non va neanche bene - ha aggiunto - se l'opposizione lancia ultimatum al governo. Il futuro dell'Ucraina - ha proseguito l'ex presidente - è molto più importante delle ambizioni di qualcuno». Kravchuk ha infine proposto di riformare la costituzione sostenendo che la sua attuale versione ha permesso al presidente Viktor Ianukovich di andare oltre a quelle che dovrebbero essere le sue funzioni.

Parlando al Parlamento, il neo premier Sergej Arbusov, dice invece che il governo ucraino e l'opposizione continuano il loro «dialogo» per risolvere la crisi in corso nel Paese: «Da parte nostra, siamo pronti a fornire le condizioni necessarie per la stabilità nazionale».

Intanto fuori dal palazzo, i manifestanti antigovernativi di piazza Maidan, a Kiev, stanno cercando di convincere i militanti del movimento nazionalista Spilna Sprava a sgomberare la sede del ministero dell'Agricoltura che questi hanno occupato alcuni giorni fa. Lo scrive l'agenzia Interfax citando una fonte del partito ultranazionalista Svoboda, secondo cui la decisione è stata presa ieri all'unanimità dal Consiglio di Maidan. Davanti all'ingresso dell'edificio ci sono circa 200 manifestanti tra cui molte guardie di Maidan.

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