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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2014 alle ore 13:17.
L'ultima modifica è del 31 gennaio 2014 alle ore 08:14.

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Giorgio Napolitano (Ansa)Giorgio Napolitano (Ansa)

Dopo le parole, i fatti. Questa mattina i 5 Stelle hanno presentato ufficialmente in entrambi i rami del Parlamento la denuncia per la messa in stato di accusa del presidente della Repubblica . Il reato contestato dai grillini a Giorgio Napolitano è quello di «Attentato alla Costituzione». La conferma arriva, al Senato, dal capogruppo Vincenzo Maurizio Santangelo, e, via Facebook, dalla deputata Laura Castelli, che sul suo profilo annuncia: «depositato impeachment a Napolitano. Le promesse si mantengono, soprattutto se si fanno ai cittadini». Intanto Beppe Grillo, che sarà domani a Roma per incontrare i parlamentari M5S, scrive sul blog: «Siamo noi la nuova resistenza».

Napolitano: lo stato di accusa faccia il suo corso
«Faccia il suo corso». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine della visita al Vittoriano "La Rai racconta l'Italia", ha risposto ai cronisti che chiedevano se era preoccupato per la presentazione dell'impeachment da parte del M5s.

Senatori M5s: Grasso ha già comunicato atto impeachment a Boldrini
In mattinata, la conferenza stampa, con i senatori del Movimento cinque stelle Vito Crimi e Vincenzo Maurizio Santangelo a spiegare: «Dovranno essere convocate le giunte per le prerogative parlamentari e le elezioni di Camera e Senato, insieme valuteranno se procedere con la messa in stato di accusa o archiviare tutto. Il presidente Grasso ha già comunicato il nostro atto alla presidente Boldrini».

M5s, ricorso a Consulta per annullamento votazioni Camera
Non solo. Il M5s annuncia anche che intende presentare ricorso alla Corte Costituzionale per sollevare conflitto di attribuzione nei confronti della presidente Boldrini e dei presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia. Obiettivo: ottenere l'annullamento delle ultime votazioni su dl Imu-Bankitalia, legge elettorale e dl Carceri.

Boldrini: da M5s sconsiderata decisione
La presidente della Camera, dal canto suo, definisce Giorgio Napolitano «garanzia democratica». E al presidente della Repubblica esprime la sua «più sentita solidarietà dopo la sconsiderata decisione di avviare a suo carico la procedura della messa in stato di accusa» da parte del M5S.

Grasso: impeachment? Mi pare fantasioso
Anche il presidente del Senato Piero Grasso censura senza riserve l'iniziativa del M5s: «Mi pare qualcosa di assolutamente fantasioso», dichiara. «C'è una procedura - spiega - che va applicata. Io ho trasmesso la denuncia al presidente della Camera, lì si attiverà il processo prescritto dalla legge».

Speranza: atto scellerato, mina il sistema democratico
Il presidente dei deputati Pd Roberto Speranza parla di «atto scellerato volto solo a far saltare le fondamenta del nostro sistema democratico». Mario Mauro, ministro delle Difesa attacca: «sono sdegnato come cittadino e parlamentare per i gravissimi e indecorosi attacchi al Capo dello Stato».

Bondi : campagna di delegittimazione delle istituzioni
«L'atto politico e parlamentare del Movimento Cinque Stelle nei confronti del Presidente Napolitano è solo un capitolo di una campagna di delegittimazione delle istituzioni democratiche che va respinta con fermezza», afferma Sandro Bondi, di Forza Italia.

Cicchitto: richiesta semplicemente demenziale
«La richiesta di impeachment nei confronti del Presidente Napolitano é semplicemente demenziale, anche se qualche noto editorialista si é divertito oggi a civettare con essa», scrive invece in una nota Fabrizio Cicchitto (Ncd), presidente della commissione Esteri della Camera.

L'accusa di aver «alterato il sistema costituzionale repubblicano»
Nella motivazione della denuncia per la «messa in stato di accusa del presidente della Repubblica» per il reato di attentato alla Costituzione, di cui all'articolo 90 Costituzione, presentata dal Movimento Cinque stelle si legge che l' on. Giorgio Napolitano, nell'esercizio delle sue funzioni avrebbe violato «sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e con modalità formali ed informali, i valori, i principi e le supreme norme della Costituzione repubblicana. Il compimento e l'omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l'attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all'operato del presidente della Repubblica in carica, ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella carta costituzionale vigente».

Sotto accusa i presunti «comportamenti dolosi» di Napolitano
Per i parlamentari grillini, in particolare, «il presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque, il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi. Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il capo dello Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano. Pertanto, ai sensi della legge 5 giugno 1989, n. 219, È quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione».

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