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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2014 alle ore 12:51.
L'ultima modifica è del 01 febbraio 2014 alle ore 19:10.

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(Corbis)(Corbis)

LONDRA - L'economia britannica è in netta ripresa, eppure i sondaggi indicano che gli inglesi continuano a sentirsi "poveri". I dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica (Ons) dimostrano ora che gli inglesi non hanno tutti i torti. I salari reali sono in calo dal 2010, il periodo di declino piú lungo da oltre cinquant'anni.

La crescita reale dei salari è stata negativa (-2,2%) dal primo trimestre del 2010, secondo i dati Ons, mentre nei decenni precedenti era sempre stata positiva, registrando un +2,9% negli anni Settanta e Ottanta, +1,5% neglianni Novanta e poi +1,2% nel primo decennio del nuovo secolo. Se il trend dovesse continuare fino al 2020, sarebbe il primo decennio della storia a registrare una crescita negativa dei salari.

I dati Ons confermano quindi quanto dichiarato dal partito laburista all'opposizione, che da tempo insiste che la crescita economica non è equilibrata e non sta aiutando i milioni di persone con un reddito basso perché gli stipendi non tengono il passo con l'inflazione. La coalizione al Governo invece fino a ieri ha insistito che lo scorso anno grazie alle agevolazioni fiscali l'aumento dei salari reali é stato superiore all'aumento del costo della vita.

Il dibattito sarà al centro della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 2015, con i conservatori che vogliono raccogliere i frutti della ripresa economica e i laburisti che promettono riforme per risolvere quella che definiscono «la crisi del costo della vita».

La recessione britannica è stata definita anomala da molti economisti perché non ha portato a un crollo dell'occupazione. I dati Ons ora mostrano che la grande maggioranza dei posti di lavoro creati durante la crisi sono stati lavori part-time o con salari molto bassi.
Uno studio del rispettato Institute of Fiscal Studies (Ifs) inoltre dimostra che, nonostante l'economia britannica sia cresciuta dell'1,7% lo scorso anno, il ritmo più rapido dal 2007, lo standard di vita reale degli inglesi non tornerá al livello di prima della crisi in tempo per le elezioni del 2015. Secondo l'Ifs le persone a reddito piú basso sono state le più colpite dall'austerità, dal taglio degli stipendi e dalla riduzione dei sussidi statali degli ultimi anni.

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