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Questo articolo è stato pubblicato il 01 febbraio 2014 alle ore 11:49.
L'ultima modifica è del 01 febbraio 2014 alle ore 12:00.

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Sulla riforma della legge elettorale il Nuovo centrodestra alza il tiro. Se alla fine nella proposta uscita dall'accordo tra Renzi e Berlusconi le preferenze dovessero restare fuori, gli alfaniani minacciano di ricorrere al referendum abrogativo.

Schifani: stop al parlamento di nominati
«Insisteremo sempre sulle preferenze e arriveremo eventualmente anche ad un referendum abrogativo se non dovessero essere accolte», ha affermato il presidente del Nuovo Centrodestra, Renato Schifani, a margine della convention del partito in corso a Salerno. «Mi auguro che la Camera e il Senato possano dire la propria - ha aggiunto - dobbiamo restituire agli italiani la possibilità di scegliere i propri eletti. Finiamola con queste liste bloccate, con il parlamento dei nominati».

In aula testo base firmato (anche) da Ncd
Nonostante la richiesta, avanzata nelle ultime settimane, di superare le liste bloccate, il testo base approdato in Aula Camera è stato firmato, oltre che da Pd e Forza Italia, anche da Ncd.

Ncd: serve un Letta-bis
Ncd preme per un Letta-bis. «Adesso che l'iter della legge elettorale è ben avviato - ha continuato Schifani -, se Renzi avesse veramente attenzione alle emergenze gravi che pesano enormemente sulle famiglie e sulle imprese, poiché non crediamo che egli oggettivamente voglia creare un distacco tra il Paese e la maggioranza che sostiene l'esecutivo, non dovrebbe sottovalutare l'urgente esigenza di dare più forza all'azione del governo, dando vita ad un Letta bis».

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