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Questo articolo è stato pubblicato il 02 febbraio 2014 alle ore 17:06.
L'ultima modifica è del 02 febbraio 2014 alle ore 21:08.

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Un appello a tonare in Parlamento «sulla strada del rispetto reciproco». È quello lanciato «a tutti i gruppi» dal presidente della Camera Laura Boldrini, ospite di 'Che tempo che fa' su RaiTre. «Mi auguro che questo appello venga recepito da tutti i gruppi - ha insistito Boldrini - altrimenti tutto ciò andrà a discapito della nostra democrazia. Il parlamento - ha ribadito - non è luogo della violenza ma un luogo dove ci si confronta».

«Io condanno la violenza a 360 gradi - ha detto la presidente della Camera - e particolarmente quando c'è di mezzo una donna. La mia condanna è totale. C'è una istruttoria in corso e nessuno è escluso. I deputati Cinque stelle devono stare tranquilli. Sulla base di questa istruttoria verranno prese delle decisioni. Non ci saranno due pesi e due misure».

E ancora: «Stupiscono le affermazioni di Di Maio. Intanto, perché sono stata eletta con una forza politica di minoranza: Sel. Sono talmente di garanzia che, se avessi voluto fare la cosa comoda e apprezzata dal mio elettorato, avrei fatto cadere quel decreto. Non l'ho fatto per adempiere al mio ruolo di garanzia. Anche il vicepresidente Di Maio dovrebbe capire che ha un ruolo di garanzia e collaborare con la presidente. Non lo sta facendo». «Il M5S non è mai d'accordo con nessuna riforma e miglioria perché l'obiettivo è non cambiare nulla, dimostra che nulla può essere cambiato dal di dentro e che tutto deve essere spazzato via. È una analisi su nove mesi. Il M5S vuole solo distruggere».

Ci sono altri sei decreti legislativi entro fine febbraio, e spero che non si ripeta quanto accaduto con Imu-Bankitalia e che quanto avvenuto sia servito di lezione a tutti noi», ha detto ancora Boldrini, a proposito del rischio che possa ripetersi quanto accaduto mercoledì scorso in Aula, con la 'tagliola' che la stessa presidente ha fatto cadere sui temi della discussione. «Gli appelli al governo e a chi faceva ostruzionismo spero non vengano lasciati cadere nel vuoto - ha aggiunto - mi auguro che ora si vada avanti con un'altra ottica e con più senso di responsabilità da parte di tutti».

Nel pomeriggio il presidente della Camera era intervenuto a L'Arena su Rai1 con un messaggio dello stesso tenore: «Ho visto tanta rabbia e odio invece che la voglia di confrontarsi. Queste cose si sono viste solo in dittatura e deve far riflettere tutti».

Quello del M5s «è un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche - ha aggiunto il presidente della Camera. Alla Camera c'è gente che lavora seriamente per cambiare le cose dal di dentro, e questo non può essere distrutto. Mi chiedo come le deputate e le sostenitrici del M5s possono accettare quello che accade».

«I deputati M5s non sanno utilizzare gli strumenti che ha l'opposizione. Devono imparare», ha aggiunto la presidente della Camera. «In democrazia non si va sui tetti e non si usa la violenza ma si usano gli strumenti previsti per l'opposizione».

A Boldrini ha replicato in trasmissione la deputata del M5S Loredana Lupo: «La presidente Boldrini condanna tutti questi tipi di gesti ma non quello che è accaduto a me. Non mi sembra corretto. Nell'articolo 61 del regolamento è scritto che la presidente è tenuta a sedare le aggressioni».

«Sentirsi dire "eversori", vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera ma fa soltanto gli interessi della maggioranza. Ormai non è super partes ma è scesa in campo», ha dichiarato all'Ansa il vicepresidente della Camera ed esponente M5S Luigi Di Maio.

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