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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2014 alle ore 12:11.
L'ultima modifica è del 04 febbraio 2014 alle ore 14:16.

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(LaPresse)(LaPresse)

Grillo attacca ancora Laura Boldrini. «In Italia è in corso, ora, mentre tu leggi questo articolo, un colpo di Stato, non puoi più far finta di nulla», scrive il leader di M5s sul suo blog. Nel mirino il decreto Imu-Bankitalia, che è stato convertito in legge grazie al meccanismo della "ghigliottina": la soluzione, che mette un provvedimento direttamente in votazione bloccando di fatto gli interventi, è stata adottata dalla presidente della Camera per ovviare all'ostruzionismo dei Cinque Stelle.

L'accusa di Grillo a Boldrini
«Il decreto legge IMU-Bankitalia va invalidato per almeno due motivi - scrive Grillo sul blog -. Conteneva decreti tra loro totalmente disomogenei ed è stato approvato CONTRO le leggi del Parlamento. Laura Boldrini - conclude il leader del movimento cinque stelle - deve dimettersi, ha violato, lei che doveva farle rispettare per ruolo, le leggi della democrazia. Nessuno prima di lei si è spinto fino a questo punto. Il M5S farà in modo di invalidare il decreto e di ottenere le dimissioni della Boldrini. In alto i cuori!».

... e la replica della presidente della Camera
A stretto giro, la replica della terza carica dello Stato: «Per me è una vicenda chiusa. È già stata abbastanza penosa», taglia corto Boldrini, rispondendo a chi le chiedeva di commentare la nuova richiesta di dimissioni da parte del leader del Movimento 5 Stelle.

Renzi: colpo di Stato? Siamo al tredicesimo da inizio 2014
Il segretario del Pd Matteo Renzi risponde invece su twitter a Grillo sul filo dell'ironia: «Ha detto Beppe Grillo che è in corso un colpo di stato. Mi pare sia il tredicesimo dall'inizio del 2014. Fate attenzione, mi raccomando».

M5s: sanzioni per Currò, no a espulsione
Intanto tra i Cinque Stelle rientra il caso Currò. Nessuna espulsione per il deputato grillino. L'assemblea dei deputati M5S ha deciso infatti di non portare in assemblea congiunta la richiesta di espulsione che era stata avanzata da alcuni deputati grillini nei confronti del deputato siciliano «responsabilé di aver presentato un emendamento al ddl Stabilità di stampo localistico, sull'oasi di Milazzo (Currò é di Milazzo) e di non averlo condiviso con il gruppo. A Currò però, secondo quanto viene riferito, sarà applicata una sanzione, che sarà decisa dal capogruppo Federico D'Incà. Per l'opzione della sanzione, 23 hanno votato sì, 21 no e 10 si sono astenuti.

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