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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2014 alle ore 16:44.

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Tosi, il leghista ragionevole. «Uscire dall'euro? Io dico di no». Il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, ai microfoni di "24 Mattino" di Radio 24, ha contraddetto i suoi colleghi di partito che tuonano contro l'euro tanto da aver organizzato proteste all'Europarlamento e anche un "No Euro Tour". Tosi, invece, non ha nascosto i gravi rischi che l'Italia incontrerebbe nell'ipotesi di un abbandono della moneta unica. «È vero - ha detto Tosi - che ci hanno fregato fin dall'inizio con il cambio, poi l'euro non lo svalutano perché vince la politica tedesca che danneggia le nostre esportazioni. Abbiamo anche firmato il Fiscal compact, insomma in sede europea l'Italia non sa tutelare i propri interessi».

Uscire dall'euro costa carissimo
Tosi ha sottolineato come «uscire dall'euro intanto costa carissimo, non si torna indietro al cambio precedente». Poi, con il debito pubblico dell'Italia «il Paese verrebbe aggredito un minuto dopo dalla speculazione internazionale, che è feroce». La posizione della Lega, ha detto, è «euro-critica. Questo sistema di euro è micidiale per l'economia italiana. L'euro rischia di saltare da solo se salta il sistema Italia, perché finché salta la Grecia riescono a salvarla, visto che vale il 2% di Pil europeo, se salta l'Italia che vale 9 volte di più della Grecia in termini di Pil si tira dietro tutto. Non auguriamo certo lo sfascio».

Salvini lo richiama all'ordine
«Uscire dall'euro si può, anzi si deve, per rilanciare lavoro, imprese, stipendi e speranza. Questa è la posizione della Lega», gli ha risposto Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, richiamando il sindaco di Verona Flavio Tosi che questa mattina aveva espresso dei dubbi sulla proposta leghista. « La battaglia contro l'Europa delle banche non sarà facile, ma farla è un dovere per il bene dei nostri figli».

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