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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2014 alle ore 13:19.
L'ultima modifica è del 08 febbraio 2014 alle ore 14:15.

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Giorgio Squinzi (LaPresse)Giorgio Squinzi (LaPresse)

«Noi siamo davvero preoccupati, terrorizzati, dall'andamento dell'economia reale nel nostro Paese e nel Nord del Paese». Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenendo a un convegno organizzato dalla Fondazione Tempi a Sesto San Giovanni dal titolo «Far ripartire il nord per far ripartire l'Italia». È l'ennesimo grido d'allarme lanciato da Squinzi, che è voluto ritornare sulle ultime polemiche nei confronti del governo Letta, ha richiamato l'attenzione sui problemi delle aziende, «problemi che dall'inizio della crisi nel 2008 sono ancora lì. Se qualche piccola risposta c'è stata, è stata solo parziale o contingente».

Squinzi ha fatto un appello perché si proceda «in fretta perché non ho mai visto politiche e strategie costruite su macerie cercate con cura, quasi con ostinazione» e ha segnalato che «la questione settentrionale prima di essere questione economica è questione politica fondamentale dei due temi che nel Nord del Paese hanno fatto storia e prodotto, l'impresa e il lavoro. Delineate le strategie per riprendere la crescita - ha aggiunto - potremo discutere di tutto il resto». «Se non si pone subito mano al tema di che politica industriale dare all'Italia - ha proseguito Squinzi - presto alla questione settentrionale dovremo aggiungere una questione internazionale. Nessuno investe in un Paese dove per una licenza edilizia occorrono tre anni. Al di là dello scenario della possibile evoluzione della questione del Nord - ha detto il numero uno degli industriali - oggi si pone una questione generale in termini di sopravvivenza».

Il presidente di Confindustria ha anche commentato gli sviluppi della vicenda Electrolux dopo che il gruppo svedese ha annunciato l'intenzione di non chiudere lo stabilimento di Porcia (in provincia di Pordenone) e di prersentare un nuovo piano per l'industria: «Tutto quello che crea lavoro è positivo».

Al convegno hanno preso parte anche il governatore di Regione Lombardia, Roberto maroni, e il ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi. Maroni ha commentato positivamente le dichiarazioni di quest'ultimo: «Dal ministro due buone notizie: Lupi ha smentito le preoccupazioni su Alitalia che ci fosse un'operazione per svuotare Malpensa e puntare su Linate. Ha detto che non gli risulta. Bene, buona notizia per Malpensa e per il sistema aeroportuale lombardo». Mentre «la seconda buona notizia - ha aggiunto - è che Lupi ha detto di aver visto che è stato firmato il decreto per Teem. È quello che aspettavamo, bene. Adesso deve andare alla registrazione della Corte dei Conti. Speriamo - ha concluso Maroni - che non rimanga lì un anno. Ma su questo vigileremo perché non accada».

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