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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2014 alle ore 08:16.

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FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
La Corte costituzionale tedesca ha rinviato alla Corte europea di giustizia la decisione sulla legittimità del piano Omt, adottato nel settembre del 2012 dalla Banca centrale europea dopo che il suo presidente, Mario Draghi, aveva dichiarato di voler fare «tutto il necessario» per salvare l'unione monetaria. Se la pronuncia sgombra parzialmente il campo dalle obiezioni giuridiche e può essere vista come un successo, almeno parziale, per la Bce, contribuirà però ad attizzare le polemiche politiche, dando fiato agli euroscettici tedeschi.
La decisione, seppure accompagnata da fortissime critiche della Corte di Karlsruhe al piano della Bce, lascia quindi in piedi l'Omt, cui viene attribuito il merito, insieme alla parole di Draghi, di aver salvaguardato l'euro nel momento di massima tensione sui mercati, e apre la strada a una sua approvazione da parte della Corte di Lussemburgo, solitamente più incline ad appoggiare le decisioni prese da altre istituzioni europee. Si tratta della prima volta nella sua storia che la Corte costituzionale tedesca riconosce che la competenza sulle istituzioni e la legislazione europea spetta alla Corte europea di giustizia. Inoltre, i giudici di Karlsruhe si sono spaccati sulla decisione: sei hanno votato a favore, due hanno espresso un parere dissenziente, notando che la Corte avrebbe dovuto giudicare inammissibile il ricorso (presentato da diverse migliaia di politici, economisti, associazioni euroscettiche e cittadini comuni) dichiarandosi incompetente.
La pronuncia, arrivata dopo otto mesi di deliberazioni seguite alle udienze pubbliche del giugno scorso, rimuove parte dell'incertezza sul piano Omt, che peraltro non è mai stato finora utilizzato, ma lascia comunque la situazione in una sorta di limbo, fino a che la Corte di Lussemburgo non si sarà pronunciata. Questo richiederà diversi mesi anche se Lussemburgo dovesse adottare la procedura accelerata per l'esame del caso. Successivamente, Karlsruhe riprenderà la questione, ma appare improbabile che, non essendo riuscita a trovare ora il modo per bocciare il piano Omt, possa farlo dopo un'eventuale sentenza favorevole della Corte europea.
Pur evitando una sentenza, la Corte di Karlsruhe esprime un giudizio pesante sull'Omt, che prevede l'acquisto di titoli del debito pubblico dei Paesi in difficoltà da parte della Bce in cambio dell'adozione di un severo programma di risanamento e di riforme economiche. «Ci sono importanti ragioni per ritenere - ha scritto la Corte - che il piano eccede il mandato di politica monetaria della Bce e quindi intacca i poteri degli Stati membri, e che viola la proibizione di finanziamento monetario del bilancio». I sei giudici tedeschi sarebbero disposti ad accettare il piano Omt se fosse sottoposto a limiti nella dimensione degli interventi e nell'impatto sui mercati finanziari e se alla Bce fosse accordato lo status di creditore privilegiato, escludendone ogni possibile perdita. Elementi che contribuirebbero a ridurne in modo significativo l'efficacia, secondo quasi tutti gli economisti.

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